
Potrebbero partire tra aprile e maggio 2026 i lavori di ripristino della ex Ferrovia Centrale Umbra nel tratto compreso tra Città di Castello e Sansepolcro.
Una vicenda lunga e complessa, sulla quale resta d’obbligo l’uso del condizionale, ma che registra ora importanti passi in avanti grazie agli aggiornamenti forniti dall’assessore regionale ai Trasporti Francesco De Rebotti.
L’occasione è stata l’incontro con il personale di Arpal e con quello del centro di formazione Bufalini, svoltosi nei giorni scorsi a Città di Castello, durante il quale l’assessore ha fatto il punto sulla mobilità ferroviaria nell’area dell’Altotevere.
La notizia principale riguarda la conferma che, una volta completato l’avanzamento dei lavori sulla tratta sud della ex FCU, nella primavera del 2026 prenderanno il via gli interventi sul collegamento tra il territorio tifernate e quello biturgense.
«I tempi tecnici prevedono che entro la prima parte del prossimo anno si comincerà», ha spiegato De Rebotti. Il tratto ferroviario Città di Castello–Sansepolcro, originariamente lungo circa 15 chilometri, sarà ridotto di un chilometro: i convogli, infatti, non raggiungeranno più la storica stazione di Sansepolcro, recentemente riconvertita a uso turistico.
Il nuovo capolinea sorgerà nella zona di San Paolo, in linea con quanto previsto dal piano territoriale della Regione Toscana.

Se il cronoprogramma sarà rispettato, il 2026 potrebbe segnare il ritorno del servizio ferroviario tra Altotevere e Valtiberina a nove anni dall’ultimo viaggio, datato 12 settembre 2017. Ma il rilancio della ex FCU non si limita alle infrastrutture.
L’assessore regionale ha infatti annunciato anche un intervento risolutivo sul fronte dell’integrazione tariffaria con il Trasporto pubblico locale: «Viaggiare su treno e bus in Umbria sarà più semplice e senza costi aggiuntivi per i cittadini, con copertura finanziaria interamente a carico del bilancio regionale».
Un passo considerato cruciale per favorire una mobilità realmente integrata, a beneficio di pendolari e famiglie dell’Alta Valle del Tevere.
Il tema del trasporto su ferro era stato recentemente al centro anche di un question time in Consiglio regionale, su sollecitazione dell’ex assessore Enrico Melasecche.
In quell’occasione De Rebotti aveva ribadito la valenza strategica della ex FCU: «Abbiamo ben chiara la portata storica di questa infrastruttura: stiamo lavorando per restituire agli umbri e ai turisti una ferrovia moderna ed efficiente».
Resta invece più lontana l’ipotesi dello “sfondamento” verso Arezzo.
Secondo quanto precisato dall’assessore, l’estensione del collegamento potrà essere valutata solo dopo l’adeguamento della rete umbra agli standard nazionali, con l’innalzamento della portata massima dei binari da 16 a 18 tonnellate.