In queste ultime ore diverse fonti stampa stanno parlando del Frecciargento 8556 Roma – Genova partito in anticipo rispetto all'orario normalmente previsto.
L'episodio, raccontato dal giornalista de La Stampa, Salvatore Settis, è accaduto lo scorso venerdì 8 novembre, proprio mentre era in corso lo sciopero nazionale dei trasporti pubblici.
Quando i passeggeri del convoglio, sono arrivati in stazione, hanno scoperto che il loro treno non era elencato nei tabelloni elettronici.
Immediate le richieste di spiegazioni al personale in stazione, ipotizzando una soppressione dovuta allo sciopero in corso, ma la risposta è stata che il treno era partito 50 minuti prima dell'orario consueto.
Come è ovvio, il treno non è tecnicamente partito "in anticipo" ma è partito all'orario in cui doveva che era stato anticipato a causa di lavori che lo avrebbero dirottato tra Roma e Firenze sulla Linea Lenta con un inevitabile perditempo.
Per evitare che il treno accumulasse ritardo su una linea già congestionata, la decisione è stata infatti quella di anticiparne la partenza di 50 minuti.
Quel che sarebbe mancata, e sulla quale si dovrebbe eventualmente chiedere chiarimenti, è invece la comunicazione, almeno a detta di alcuni viaggiatori.
Secondo quanto raccontato da alcuni passeggeri, infatti, nessuno li avrebbe avvertiti in tempo del cambiamento e dell'anticipo della partenza.
Il sistema, infatti, avrebbe dovuto avvertire i viaggiatori tramite messaggio sms o email usati in fase di acquisto del biglietto, ma molti di loro hanno riferito che non sarebbe arrivato nulla.
Resta da capire se non abbiano effettivamente ricevuto nulla o se non abbiano lasciato recapiti dove essere avvisati all'atto della prenotazione del biglietto.
Trenitalia, dal canto suo, ha affermato che i viaggiatori che hanno lasciato recapiti sarebbero effettivamente stati avvertiti del cambiamento di orario attraverso email e sms.
Se questa mancanza di comunicazione fosse invece confermata, sarebbe una problematica non da poco, ma va detto che portali d'informazione come il nostro avevano comunque dato risalto alla notizia, suggerendo indirettamente a chi doveva viaggiare di verificare l'andamento del proprio convoglio.
Per la cronaca i viaggiatori incorsi nel problema che non sono stati raggiunti da email o sms non avendo lasciato recapiti sono stati riprotetti su altri treni.
Detto ovviamente in chiave ironica, se avessero letto Ferrovie.Info non sarebbero incorsi nella problematica.