Il Codacons invita la Regione a fermare i toni trionfalistici sul «Sicilia Express», giudicato dall’associazione dei consumatori non come un successo, ma come la prova del fallimento nella gestione del caro voli.

Per il Codacons, non c’è nulla da celebrare se migliaia di siciliani fuori sede sono costretti a rientrare nell’Isola affrontando viaggi in treno di 20 o 24 ore.

Secondo l’associazione, presentare questa soluzione come una vittoria istituzionale significa normalizzare il disagio e comprimere un diritto fondamentale come quello alla mobilità, deludendo studenti, lavoratori e famiglie. 

Il «Sicilia Express» viene definito il simbolo di una Sicilia incapace di garantire collegamenti adeguati e ostaggio di un mercato dei trasporti fuori controllo, con tariffe aeree spesso proibitive.

Il Codacons sottolinea anche il costo collettivo dell’operazione, che grava su tutti i contribuenti siciliani, compresi coloro che non viaggiano o che non hanno familiari fuori sede.

L’associazione ribadisce il diritto a tornare in Sicilia senza dover scegliere tra spese insostenibili e viaggi estenuanti, respingendo soluzioni tampone presentate come conquiste.

Per il Codacons la continuità territoriale non può essere ridotta a un evento straordinario né raccontata con slogan celebrativi: servono politiche strutturali, durature, in grado di garantire collegamenti dignitosi, tempi di viaggio ragionevoli e tariffe accessibili.

La Regione replica alle critiche sul «Sicilia Express» chiarendo di non avere responsabilità per il rinvio dell’apertura delle vendite dei biglietti, slittate dal 13 al 16 dicembre per problemi tecnici dei sistemi gestiti da FS Treni Turistici Italiani.

L’amministrazione regionale afferma di aver seguito costantemente la situazione e di comprendere i disagi di studenti e lavoratori fuori sede, ribadendo però il valore dell’iniziativa, difesa come un’opportunità di rientro a costi calmierati e un segnale di vicinanza ai siciliani che vivono fuori dall’Isola.