La decisione di escludere Bardonecchia dalle fermate del Frecciarossa è stata presa dal gestore del collegamento.
Lo ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, intervenendo oggi in seconda commissione.
La scelta, che ha sollevato polemiche in Val di Susa e oltre, riguarda la riapertura imminente della linea ferroviaria tra Italia e Francia, chiusa dall’agosto 2023 a causa di una frana sul versante francese.
Con una sola fermata possibile tra Oulx e Bardonecchia, la decisione ha privilegiato la prima località.
La questione ha suscitato proteste.
«È necessario e urgente convocare Trenitalia France – afferma Roberto Ravello (Fratelli d’Italia) –.
Sebbene sia un’azienda francese, appartiene a Trenitalia.
Se Sncf tutela gli interessi del proprio territorio, nulla vieta che Trenitalia faccia lo stesso per il lato italiano della tratta».
Anche Nadia Conticelli (Pd) esprime preoccupazione: «La linea diretta per la Francia rischia di penalizzare le nostre stazioni sciistiche a vantaggio di quelle d’oltralpe».
Durante la seduta, si è fatto il punto anche sulle linee ferroviarie dismesse in Piemonte.
«Nel 2019 avevamo 500 chilometri di linee sospese, oggi siamo scesi a 372 – spiega Gabusi –.
Stiamo lavorando per migliorare il servizio, anche se la strada è ancora lunga».
Per riattivarle tutte, inclusa la Pinerolo-Torre Pellice e l’Asti-Chivasso, servirebbero circa 400 milioni di euro in investimenti e 45 milioni l’anno per la gestione.
Monica Canalis (Pd) critica i criteri adottati per valutare le riaperture, che si basano su numero di passeggeri al momento della chiusura, costi e tempi di percorrenza rispetto ai mezzi su gomma.
«Peccato – sottolinea – che non sia stato considerato il vantaggio ecologico del treno».