La riapertura della linea ferroviaria jonica tra Sibari e Crotone, inizialmente prevista per il 19 gennaio, è stata posticipata a data da definirsi, comunque non prima di giugno.
La conferma, anticipata da indiscrezioni, arriva dal Dipartimento Infrastrutture e Trasporti della Regione Calabria, che ha risposto a una richiesta dell’Associazione dei Pendolari Jonici (APJ), ufficializzando il ritardo.
Secondo quanto riportato da l'Eco dello Jonio, i lavori lungo i circa 100 km di binario, sospesi dal 16 settembre, non sono ancora iniziati.
«Questa mattina ho contattato la Regione, che ha confermato che sulla Sibari-Crotone i lavori non sono partiti, in quanto si è preferito dare priorità a un’altra tratta. Intanto, la linea jonica è rimasta chiusa inutilmente per quattro mesi», dichiara Luciana Errico, delegata di APJ.
Nonostante la data del 19 gennaio fosse stata indicata come il possibile termine dei lavori, RFI Calabria non ha ancora confermato né smentito l’informazione, lasciando pendolari e viaggiatori in un clima di incertezza.
«Tutto questo – denuncia Errico – va a discapito dei pendolari, ai quali è stato negato il diritto alla mobilità senza un motivo valido».
I servizi di autobus sostitutivi si sono rivelati insoddisfacenti: pochi li utilizzano, data l’inefficienza in termini di orari e comfort rispetto ai treni. «È una situazione insostenibile, e non si sa quando finirà!», aggiunge Errico.
Il progetto in questione, finanziato con 60 milioni di euro (oltre metà provenienti dal PNRR), prevede l’installazione del sistema ERTMS.
Questo avanzato sistema di controllo migliorerà la sicurezza e l’efficienza ferroviaria, consentendo maggiore velocità e frequenza dei treni grazie a comunicazioni digitali costanti tra linea e convogli.
Tuttavia, né l’installazione del sistema né altri lavori infrastrutturali, come la sostituzione di alcuni viadotti ferroviari, sono ancora iniziati.
È importante sottolineare che questi interventi sono separati dal progetto di elettrificazione della linea, che segue un iter distinto.
Le cause del ritardo sono incerte: c’è chi parla di problemi di progettazione ormai risolti, mentre altri sollevano dubbi sull’effettiva disponibilità dei fondi, in parte forse sottratti a causa di recenti rimodulazioni del PNRR.
OpenPolis aveva già evidenziato che l’ammodernamento tecnologico della linea jonica e la realizzazione di sottopassi ferroviari erano stati esclusi dal monitoraggio del sistema Regis, senza ulteriori dettagli.
La situazione rimane confusa, e pendolari e cittadini aspettano chiarimenti da Regione Calabria, Ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana per fare luce sullo stato dei lavori e i prossimi sviluppi.