Prosegue la vicenda legata alla ferrovia che collega Ponte nelle Alpi con il Cadore.

“Al momento non sono state pianificate ulteriori chiusure della linea oltre l’anno 2027; eventuali interruzioni negli anni successivi, legate a lavori di manutenzione straordinaria, potranno essere confermate solo dopo il completamento delle progettazioni in corso e dei consueti processi di pianificazione”.

Con queste parole Rete Ferroviaria Italiana ha risposto, tramite una nota ufficiale, alle recenti notizie riguardanti il confronto con il Comune di Pieve di Cadore sui futuri interventi lungo la linea ferroviaria Ponte nelle Alpi–Calalzo.

La sindaca Sindi Manushi, consapevole dell’importanza strategica della ferrovia per l’intero Cadore, aveva infatti chiesto un incontro con l’azienda per chiarire le prospettive a medio e lungo termine.

Manushi e Alessandro Del Bianco, ex segretario provinciale del Partito Democratico, hanno poi diffuso sui social la lettera inviata da RFI a seguito di quell’incontro.

Nel documento si legge che “sono previste chiusure continuative nei periodi 14 settembre–14 dicembre 2025, 29 marzo–6 giugno 2026 e 13 settembre–12 dicembre 2026. Qualora i finanziamenti per la manutenzione straordinaria venissero confermati, le stesse finestre temporali verrebbero replicate anche negli anni successivi fino al 2030. Il completamento degli interventi che richiedono almeno sei mesi di chiusura è previsto dopo il 2030, con l’obiettivo di ridurre in seguito le sospensioni a tre mesi annui per la manutenzione ordinaria e straordinaria tipica delle linee a binario unico”.

Il Partito Democratico ha già annunciato un’interrogazione parlamentare per chiarire la possibilità di chiusure fino al 2030 e, successivamente, di interruzioni annuali di tre mesi.

A questa prospettiva RFI ha però replicato precisando che “eventuali nuove indisponibilità saranno comunicate e condivise tempestivamente con gli interlocutori istituzionali” e confermando “la piena collaborazione con la Regione del Veneto e le amministrazioni locali per garantire la massima efficienza e sicurezza della linea, in coerenza con le strategie di sviluppo del territorio e con gli interventi infrastrutturali connessi alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”.

Resta quindi molta incertezza sul futuro della tratta. Nel frattempo, la viabilità stradale del Cadore continua a soffrire, mentre da più parti si torna a ribadire – spesso inascoltati – il valore strategico del trasporto pubblico per la ripresa dell’intero territorio.