La Procura di Savona ha avviato un’indagine sui vertici di Trenitalia, RFI e Doit per lesioni colpose aggravate dalla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro.
L’inchiesta riguarda l’incidente avvenuto ad agosto dello scorso anno, quando un ragazzo di 15 anni, è rimasto folgorato dopo essersi arrampicato sul tetto di un rotabile nel deposito ferroviario di Parco Doria.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Giovanni Battista Ferro e condotte con il supporto di Polfer e Uopsal, hanno individuato tre punti critici:
- Accesso non controllato al deposito: i varchi erano aperti e facilmente accessibili, nonostante la presenza di cartelli di divieto.
- Segnalazione insufficiente del rischio elettrico: i cartelli erano piccoli e poco visibili, non adeguati a segnalare il pericolo.
- Carrozze non chiuse adeguatamente: la carrozza utilizzata dal ragazzo per arrampicarsi non era chiusa, contrariamente a quanto richiesto dalle norme.
Pur riconoscendo il comportamento imprudente del giovane e dei suoi amici, che non avrebbero dovuto introdursi nell’area né arrampicarsi, la Procura ritiene che vi siano responsabilità legate alla gestione della sicurezza.
Trenitalia e RFI hanno dichiarato di aver offerto piena collaborazione con le autorità per chiarire la dinamica dei fatti e hanno sottolineato che tutti gli impianti ferroviari, incluso lo scalo di Parco Doria, sono interdetti agli estranei mediante espliciti divieti di accesso.
L'incidente è avvenuto poco dopo Ferragosto, durante la sera. Il ragazzo, insieme a due amici, era entrato nel deposito. Una volta dentro, i tre si erano arrampicati sul tetto di un rotabile. Il ragazzo era quindi scivolato, toccando i cavi dell’alta tensione e rimanendo folgorato. Gli amici avevano immediatamente allertato i soccorsi.
All’arrivo dei soccorritori, la scena era drammatica: il ragazzo era sdraiato sul tetto del mezzo, privo di sensi, mentre i suoi amici tentavano di rianimarlo con un massaggio cardiaco.
I vigili del fuoco sono intervenuti per far scendere i tre ragazzi, mentre il personale della Croce Rossa ha continuato le manovre di rianimazione.
Nonostante l’arresto respiratorio e le ustioni riportate, il cuore del ragazzo non si è mai fermato, e la sua sopravvivenza è stata definita un vero miracolo.
Fonte La Stampa