“Il comparto della logistica ferroviaria rischia di perdere 115 milioni di euro a causa dei gravi ritardi burocratici.
La misura “Loco e Carri”, introdotta nel 2021 per incentivare l’acquisto di nuovi carri e locomotive destinati al trasporto merci, non è stata ancora attuata, nonostante l’autorizzazione della Commissione Europea arrivata nel 2023”.
Lo ha detto Giuseppe Rizzi, Direttore Generale dell’Associazione Fermerci, durante il convegno della FLP a Salerno dal titolo “Il ruolo strategico della Pubblica Amministrazione per il rilancio del sistema Italia”.
“La logistica ferroviaria - ha continuato Rizzi - rappresenta un asset strategico per il Paese, ma le lungaggini burocratiche e i continui ritardi legislativi rendono sempre più difficile coglierne appieno il potenziale”.
Rizzi ha ricordato che la misura “Loco e Carri” è stata un segnale positivo per il settore ferroviario: “tuttavia, a tre anni dalla sua introduzione, non è stata ancora messa in pratica e ha subìto un definanziamento di 55 milioni di euro, riducendo i fondi di circa il 40%.
Il rischio ora è che l’intero importo di 115 milioni venga perso.
Gli operatori del settore, confidando negli incentivi, hanno investito risorse significative, maturando un’esposizione finanziaria complessiva di circa 700 milioni di euro per l’acquisto di 196 nuove locomotive,” ha aggiunto Rizzi, evidenziando la gravità della situazione per le imprese coinvolte.
Secondo il Direttore Generale di Fermerci, la lentezza delle procedure burocratiche e le continue modifiche normative hanno minato la fiducia delle imprese verso la Pubblica Amministrazione.
“La costante incertezza - ha concluso - crea difficoltà nella pianificazione di investimenti a lungo termine, penalizzando il trasporto ferroviario delle merci in un momento storico già segnato da tensioni geopolitiche e dai progetti infrastrutturali del PNRR”.