Far circolare treni diversi su binari distinti e spostare parte del traffico su stazioni secondarie, alleggerendo così quelle principali, è una soluzione ormai condivisa per migliorare la rete ferroviaria di Milano e dintorni.

Tuttavia, nonostante se ne discuta da anni, i miglioramenti apportati sono stati limitati e poco incisivi.

Ieri, Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, ha ribadito la necessità di ripensare l’utilizzo della rete e delle stazioni, con particolare riferimento agli snodi di Milano e Roma.

La dichiarazione arriva dopo i ritardi dello scorso weekend, causati da un guasto alla linea aerea provocato da un pantografo di un ETR 500 nella stazione Centrale di Milano ma anche dopo il problema elettrico di ieri a Roma Termini.

Il problema non è nuovo.

Già nel 2019, l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi sottolineava come la stazione Centrale fosse ormai al limite: "Non c’è spazio per nuovi arrivi, considerando che accoglie treni Trenord, Frecciarossa e collegamenti internazionali".

Propose quindi di potenziare stazioni alternative come Garibaldi e Lambrate per alleggerire il carico.

Nel 2019, il traffico in Centrale era cresciuto da 550 treni al giorno nel 2015 a 710, mettendo in evidenza le criticità di una rete lombarda per il 53% a binario unico e congestionata da treni regionali, merci e ad alta velocità.

Anche l’attuale assessore Franco Lucente, nel settembre 2024, ha sottolineato l’esigenza di limitare il transito dei treni merci negli orari di punta dei pendolari, dopo l’incidente avvenuto in quella data.

Una soluzione, tuttavia, che convince poco, nemmeno le merci trasportate non servissero alla comunità ogni giorno.

Donnarumma ha infine evidenziato un altro problema.

L’uso "ibrido" delle stazioni principali, come Termini a Roma e Centrale a Milano, che penalizza l’alta velocità.

"Ci sono momenti in cui il traffico, soprattutto l’alta velocità sulla dorsale principale che va da RomaMilano, è particolarmente intenso e questo è dovuto anche a un particolare utilizzo della stazione Termini di Roma e della stazione Centrale di Milano, troppo ibrido.

Venti anni fa l’alta velocità nasceva con porzioni di stazioni e linee totalmente dedicate, oggi la situazione è più ibrida e non sempre va a vantaggio dell’alta velocità.

Infatti sul traffico regionale abbiamo una puntualità più alta.

Su 9.000 treni che circolano ogni giorno in Italia, circa 8.000 sono regionali.

Scarsi 200 treni sono ad alta velocità e patiscono l’affollamento dei due snodi principali.

Bisogna utilizzare meglio tutte le stazioni, a Roma come a Milano".