SITAV ha sviluppato un innovativo prototipo di locomotiva a idrogeno destinata alle manovre portuali.

Per sostenere questa evoluzione tecnologica, l'azienda ligure ha stretto un accordo di collaborazione con Ansaldo Green Tech, una controllata di Ansaldo Energia, che avvierà a Genova la produzione di elettrolizzatori AEM (Anion Exchange Membrane) grazie ai fondi IPCEI.  

L'obiettivo della partnership è sviluppare una filiera completa dell’idrogeno applicata alla logistica ferroviaria e portuale, integrando sia la produzione di H₂ green tramite elettrolisi, sia il suo utilizzo come fonte di alimentazione per le locomotive di SITAV. 

Come spiegato dal presidente onorario Antonio Ghiglia, le locomotive da manovra operano in aree non elettrificate, come porti e interporti, e oggi utilizzano motori diesel-elettrici.

Per ridurre le emissioni, la scelta più efficiente è risultata quella delle fuel cell a idrogeno, preferite rispetto alle batterie, che comporterebbero costi maggiori, un profilo di rischio più elevato e tempi di ricarica superiori alle 10 ore.  

Dopo quattro anni di ricerca e sviluppo, SITAV ha realizzato il prototipo di locomotiva a fuel cell, progettando internamente anche il powertrain.

Dopo una fase di confronto con i potenziali utilizzatori per adattare il progetto alle esigenze del mercato, la locomotiva è ora pronta per il debutto ufficiale, previsto a settembre all’Expo Ferroviaria di Milano. Nel frattempo, è in corso il processo di omologazione.  

Parallelamente, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che gestisce i porti di Genova e Savona, sta studiando l’applicazione della tecnologia di SITAV alle cinque locomotive attualmente in servizio per le manovre nel porto di Genova.

In tal senso sono in corso analisi su fattibilità, modalità di rifornimento e possibilità di refitting dei mezzi esistenti con la nuova tecnologia a idrogeno.  

Dal punto di vista economico, è evidente la necessità di incentivi, poiché il costo dell’idrogeno rimane superiore a quello del diesel e gli investimenti richiesti per l’adeguamento dei mezzi sono significativi.

Per questo motivo, l’Autorità di Sistema Portuale sta valutando la candidatura del progetto a uno dei bandi dell’Innovation Fund.

Inoltre, si sta esplorando la possibilità di produrre e stoccare H₂ direttamente all’interno del porto, utilizzando la tecnologia degli idruri metallici per semplificare l’iter autorizzativo legato alla sicurezza.

FuoriMuro, che gestisce le attività di manovra ferroviaria nel porto di Genova, ha già espresso grande interesse verso questa iniziativa e la possibilità di convertire le proprie locomotive al sistema di propulsione a idrogeno.

Fonte Hydronews, foto di repertorio