Dopo anni di attesa, prende finalmente forma il progetto di estensione della sede ferroviaria tra la Galleria Montale e il Piazzale della Stazione del Treno Bianco Azzurro.
Nelle scorse ore è stata infatti adottata la delibera che autorizza l’avvio dei lavori, segnando un passo concreto verso il recupero funzionale di un’infrastruttura storica e identitaria per il Titano.
Un’iniziativa che si inserisce in un più ampio piano di valorizzazione della mobilità sostenibile e del patrimonio storico, come sottolineato dal Segretario di Stato al Territorio, Matteo Ciacci: “Dal punto di vista tecnico, l’intervento è stato concepito per garantire un uso promiscuo e razionale dell’area, prevedendo la coesistenza del prolungamento del binario con la permanenza degli spazi dedicati alla mobilità e alla sosta degli autobus”.
Il progetto gode del pieno supporto anche della Segreteria di Stato per il Turismo, a conferma di una visione integrata che unisce infrastruttura e attrattività culturale.
“Il Treno Bianco Azzurro non è soltanto un simbolo identitario – prosegue Ciacci – ma rappresenta un elemento di forte richiamo turistico, in grado di dialogare con altre infrastrutture strategiche come la Funivia”.
Entusiasta, ma con la cautela maturata da anni di attese e rinvii, il presidente dell’Associazione Treno Bianco Azzurro, Yuma Terenzi: “Noi aspettiamo questo momento da oltre dieci anni.
Questa volta sembrano esserci le condizioni per andare avanti davvero. Dopo tante promesse, speriamo che i lavori possano partire a inizio del prossimo anno, tra gennaio e febbraio.
Come ho detto ai Segretari di Stato – aggiunge con un sorriso – se non la prima picconata, almeno la seconda la voglio dare io”.
Con il via libera delle commissioni competenti e l’adozione dei necessari decreti, il ritorno del Treno Bianco Azzurro sui binari del Piazzale della Stazione appare ora sempre meno un sogno e sempre più un progetto concreto, in grado di restituire a San Marino un pezzo prezioso della propria storia ferroviaria.
Foto Aisano, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons