La Relazione Annuale sulla Sicurezza delle Ferrovie Interconnesse 2024, pubblicata da Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, racconta un anno in cui la sicurezza ferroviaria italiana ha mostrato segnali di miglioramento, pur con numeri che impongono ancora molta attenzione.
Nel corso dell’anno sono stati registrati 103 incidenti significativi, in larga parte dovuti alla presenza indebita di pedoni sui binari, un fenomeno che da anni rappresenta la principale criticità del sistema.
La rete ferroviaria interconnessa è un organismo vasto e complesso: circa 18.000 chilometri di linee, oltre 5.000 passaggi a livello e più di 20.000 ponti, viadotti e gallerie. Ogni giorno vi circolano più di 10.000 treni, operati da 95 imprese ferroviarie italiane e straniere, un traffico intenso che richiede standard di sicurezza elevatissimi.
Analizzando nel dettaglio i numeri, emerge che 77% degli incidenti è legato al comportamento dei pedoni e che su 86 vittime complessive, 79 sono da ricondurre a questo tipo di situazioni.
Seguono, con numeri molto inferiori, gli incidenti in contesti manutentivi e di cantiere, gli errori di manovra, la presenza indebita di veicoli ai passaggi a livello e i dissesti idrogeologici. È significativo notare che collisioni e deragliamenti — dieci casi in tutto — non hanno provocato alcuna vittima ma solo danni materiali, un dato che conferma l’efficacia delle misure di protezione in atto.
L’attività dell’Agenzia non si limita a raccogliere dati: dietro ogni numero c’è un lavoro costante di prevenzione, analisi e controllo. Le cause non vengono semplicemente registrate, ma indagate in profondità, compresi i cosiddetti “precursori” che possono anticipare eventi più gravi. La sicurezza ferroviaria si gioca sempre di più su un mix di norme, tecnologia, formazione e cultura organizzativa, con l’obiettivo di migliorare in modo continuo. Accanto alle statistiche, la Relazione racconta l’impegno dell’Agenzia nell’ambito autorizzativo, ispettivo e di supervisione, attraverso ispezioni, audit e monitoraggi che coinvolgono gestori dell’infrastruttura e imprese ferroviarie.
Un capitolo a parte è dedicato alle reti funzionalmente isolate, tredici linee per un totale di circa 1.050 chilometri, dove anche nel 2024 si registra una lieve riduzione degli incidenti. Anche qui le cause principali restano legate alla manutenzione e alla presenza impropria di pedoni o veicoli in prossimità dei passaggi a livello.
In definitiva, la fotografia che emerge è quella di un sistema in equilibrio stabile, con margini di miglioramento che passano prima di tutto dalla prevenzione e dalla responsabilità condivisa. Ogni intervento mirato, ogni analisi approfondita e ogni iniziativa di cultura della sicurezza rappresentano un passo concreto verso un obiettivo chiaro: ridurre al minimo gli incidenti e proteggere vite umane.