“Ho incontrato il Commissario Europeo Raffaele Fitto, che ho risentito anche in questi giorni, per ribadire la richiesta che l’Italia faccia come la Spagna, ossia utilizzi i fondi avanzati del PNRR per indennizzare gli attori di questo comparto che sono stati danneggiati in questa fase molto complessa”.
Lo ha annunciato l’europarlamentare Flavio Tosi, membro della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, intervenendo alla XVII edizione di MercinTreno, svoltasi ieri mattina nella sede del CNEL a Roma, alla presenza di numerose aziende, associazioni, esponenti politici e istituzioni.
Tosi ha poi evidenziato la necessità di una “gestione europea dei cantieri”: aggiungendo che - ci aspetta un futuro in cui il trasporto merci si sposterà gradualmente dalla gomma al ferro. Per ridurre l’inquinamento, per diminuire i costi, ma soprattutto perché le nostre reti stradali sono già sature”.
Anche Clemente Carta, Presidente dell’Associazione Fermerci, ha sollecitato un coordinamento internazionale, ponendo l’accento su due criticità per l’intero comparto: “le interruzioni ferroviarie previste in Germania tra il 2026 e il 2032, che interesseranno 40 linee per periodi fino a cinque mesi ciascuna, e la nuova normativa svizzera sui carri merci, prorogata al 31 dicembre 2026, ma ancora troppo rigida e penalizzante per molte imprese.
Il comparto del trasporto ferroviario delle merci - ha concluso - sta attraversando una tempesta continua fatta di interruzioni ferroviarie annunciate, normative inadeguate e scarsa coordinazione tra i Paesi. Il rischio è una paralisi logistica proprio mentre ci viene chiesto di accelerare la transizione ecologica”.
Sulle difficoltà del settore è intervenuta anche Sabrina De Filippis, AD e DG di FS Logistix, che ha ribadito la necessità di seguire l’esempio della Spagna nell’uso dei fondi PNRR: “Si tratta di potenziali risorse disponibili – ha spiegato – non sono aiuti di Stato e non appesantiscono il bilancio del Paese. Dobbiamo trovare il modo per avanzare questa richiesta, uniti e compatti, altrimenti è a rischio la sopravvivenza delle aziende del settore. Nel frattempo, dobbiamo pianificare una serie di azioni strutturali e investimenti che porteranno, nei prossimi anni, il trasporto ferroviario delle merci a vivere un momento decisivo”.
Christian Colaneri, Direttore Strategie Sostenibilità e Pianificazione Sviluppo Infrastrutture di RFI, ha presentato due novità per il comparto merci: “dal primo gennaio 2026 – ha sottolineato – RFI (società del Gruppo FS Italiane) potrà contribuire, fino all’80%, ai costi derivanti da modifiche dell’infrastruttura nazionale. Inoltre, è al vaglio della Commissione Europea un nuovo regolamento per il sostegno, a determinate condizioni, allo sviluppo degli impianti di servizio dei terminali merci”.
Sulla nuova normativa svizzera, che impone tra le altre cose un diametro minimo alle ruote dei carri e ispezioni più frequenti, è intervenuto Stefano Oberti, Capo della Divisione Sicurezza e Vice Direttore dell’Ufficio Federale dei Trasporti (UFT), annunciando: “L’attuazione della misura relativa alle ispezioni, inizialmente prevista per la fine del 2025, è stata prorogata a dicembre 2026”.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato – è trovare un equilibrio tra la sicurezza, la redditività economica e l’approvvigionamento di merci per la Svizzera. Siamo coscienti che questa proroga non risolve tutti i problemi sollevati, ma siamo in costante contatto con i soggetti del settore per accogliere nuovi elementi e, nel caso, rivalutare le nostre decisioni”.
Il padrone di casa Renato Brunetta, Presidente del CNEL, ha lanciato infine una proposta ai presenti: “Ho voluto rilanciare la potestà di iniziativa legislativa del CNEL – ha detto – per questo vi propongo di unire le vostre esigenze per darle a noi, così da predisporre un disegno di legge per iniziativa del CNEL da trasmettere al Parlamento”.