Chiude, a quanto pare per sempre, la stazione FS di Salone, nella periferia di Roma, tra Settecamini e Case Rosse.
Un evento non nuovo per la zona, visto che già in passato lo scalo aveva cessato le attività per lunghi periodi, una volta anche per otto anni.
La stazione, la cui funzionalità era già ridotta all’osso, chiuderà a partire dal 25 luglio per una decisione di Trenitalia in accordo con la Regione Lazio.
Un nuovo colpo alle periferie romane che si allontanano, ancora un po' di più, dal centro della città.
Chiude definitivamente la stazione di Salone
Tecnicamente parlando, non viene chiuso lo scalo ma soppresso il servizio: il risultato, però, non cambia.
I motivi sono, principalmente, di ordine pubblico. C’è anche quello della scarsa frequentazione dello scalo che, però, è un problema che si lega indissolubilmente al primo. Sì, perché già in passato la stazione di Salone era stata chiusa dal 2002 al 2010 per via della vicinanza al campo rom dell’omonima via per quanto negli ultimi 16 mesi le presenze si siano dimezzate e molte famiglie si siano integrate, con bambini iscritti a nidi e scuole, e adulti regolarmente assunti al lavoro.
Ora, dopo anni, la storia si ripete. La struttura veniva, e viene, continuamente vandalizzata. Inoltre, erano pochissime le persone a utilizzare il servizio. Da qui la decisione di chiuderla per ottimizzare, di conseguenza, le percorrenze dei treni che prima fermavano lì.
Cosa succederà alla stazione
Al momento non c’è un piano per assicurare un futuro alla struttura. Il rischio concreto è che diventi l’ennesimo luogo di degrado della periferia romana. Un brutto segnale, poi, per i residenti.
Ovviamente, non tocca a Ferrovie garantire la sicurezza ma è certamente una sconfitta sapere che uno scalo ferroviario diventerà una vera cattedrale nel deserto per problemi che, tra l’altro, si conoscono da anni.
La petizione dei residenti
Con un trasporto periferico che presenta notevoli problemi e difficoltà, la chiusura della stazione di Salone, anche se poco utilizzata, rappresenta un nuovo macigno sulla mobilità del quadrante più esterno del IV municipio di Roma. Una situazione talmente complicata che è stata avviata una petizione online, promossa dal Comitato di quartiere Settecamini, per chiederne una pronta riapertura e messa in sicurezza.