Il deragliamento del treno merci all'interno del tunnel di base del San Gottardo in Svizzera è stato causato dalla rottura di una ruota dell'undicesimo carro del convoglio.

Tuttavia, secondo un'indagine condotta dalla trasmissione "Rundschau" della SRF, l'incidente non sarebbe il risultato di una semplice serie di eventi sfortunati, ma di un problema sistemico legato al sistema frenante utilizzato su molti treni merci.

Dalla bozza del rapporto finale del Servizio di Inchiesta Svizzero sulla Sicurezza (SISI), esaminata dai giornalisti dell'emittente, emerge che «la rottura della ruota non è attribuibile a carenze nella manutenzione del vagone 466-2 (...), ma a un problema sistematico».

Il 10 agosto 2023, il primo frammento della ruota si è staccato dopo 10 chilometri all'interno della galleria, mentre l'ultimo si è frantumato dopo 17 chilometri, causando il deragliamento di 16 carri e la distruzione di un gran numero di binari. Il rapporto rivela inoltre che tutte le ruote del carro incidentato presentavano crepe, alcune particolarmente nuove.

Il surriscaldamento come causa principale

Secondo il SISI, queste stesse crepe sono state generate da un «sovraccarico termico», ovvero un surriscaldamento della ruota, probabilmente dovuto al mancato rilascio completo dei freni. Questo fenomeno avrebbe provocato microfratture che, con il tempo, si sono estese fino a causare la rottura della ruota.

Gli esperti consultati da "Rundschau" segnalano che tale rischio è diffuso su molti vagoni merci a causa di tre fattori principali:

  • L'uso persistente dei freni a tamburo, dove un ceppo esercita pressione diretta sulla ruota;
  • L'aumento della velocità media dei treni merci, che oggi viaggiano a circa 100 km/h invece dei 60-80 km/h di un tempo, rendendo più lunga e complessa la frenata;
  • L'adozione di materiali compositi nei ceppi dei freni, meno efficienti della ghisa nel dissipare il calore.

Dal 2020, la Confederazione ha vietato la circolazione di carri merci con ceppi frenanti in ghisa sulla rete ferroviaria svizzera a scartamento normale.

Tuttavia, gli esperti evidenziano che le norme di manutenzione non sono mai state aggiornate di conseguenza: i vagoni merci vengono sottoposti a revisione solo ogni 8 anni o dopo 660.000 chilometri percorsi, con evidenti rischi per la sicurezza.

Dal rapporto emerge che dal disastro del Gottardo sono già stati scoperti 77 casi di crepe nelle ruote, di cui 10 con rottura completa.

Un caso particolarmente grave è avvenuto il 27 novembre 2024, quando un carro con una ruota completamente crepata ha attraversato la Svizzera.

Il danno è stato scoperto per caso in Italia, evitando una potenziale catastrofe.

Le raccomandazioni del SISI

Nel rapporto, il SISI sottolinea la necessità di verificare tutti i tipi di ruote con freni a tamburo in materiale composito, ovvero la maggior parte di quelle attualmente in uso.

Inoltre, raccomanda di rivedere i criteri di manutenzione, sia per quanto riguarda la frequenza degli interventi sia per le metodologie adottate.

L'Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha riconosciuto il problema, ma sostiene che una soluzione può arrivare solo a livello europeo.

Gli esperti ferroviari propongono l’uso di detector acustici per identificare crepe pericolose alle frontiere e una riforma della responsabilità legale, facendo ricadere i danni sui proprietari dei carri invece che sulle imprese di trasporto.

Tuttavia, il Parlamento svizzero ha respinto questa proposta, temendo che molti operatori stranieri smettano di far circolare i loro treni in Svizzera.