Nonostante un anno segnato da gravi criticità infrastrutturali lungo l’asse nord-sud europeo, Hupac ha chiuso il 2024 con un risultato positivo di 9,4 milioni di franchi svizzeri e volumi sostanzialmente stabili nel traffico transalpino attraverso la Svizzera.
Il gruppo ha trasportato 1,818 milioni di TEU, in lieve calo del 2,6% rispetto al 2023, ma ha confermato il proprio ruolo centrale nella promozione del trasporto ferroviario sostenibile, contribuendo a risparmiare 1,3 milioni di tonnellate di CO2e e togliendo 18 milioni di tonnellate di merci dalle strade.
Tuttavia, il settore resta sotto pressione: le chiusure di linee, i cantieri mal coordinati e le carenze strutturali della rete ferroviaria tedesca stanno compromettendo la puntualità e la qualità del servizio. Hupac lancia l’allarme: meno della metà dei treni arriva in orario e il 20% delle corse è soppresso, minacciando il trasferimento modale promosso dalla Svizzera.
Per contrastare la crisi, Hupac chiede un’azione politica decisa: il finanziamento svizzero dell’ampliamento del corridoio P400 sulla riva sinistra del Reno e nuove linee di riserva a nord e sud delle Alpi sono considerate essenziali.
«Serve una rete ferroviaria europea stabile ed efficiente», ammonisce il presidente Hans-Jörg Bertschi.
Sul piano operativo, l’azienda investe nella resilienza, spostando traffici su assi alternativi e potenziando la flessibilità con treni di riserva, macchinisti aggiuntivi e digitalizzazione dei processi.
Dal 2025, Hupac concentrerà il traffico combinato su relazioni chiave ad alto volume, con l’obiettivo di garantire 3-4 treni al giorno per direzione e una maggiore affidabilità.
Il CEO Michail Stahlhut conferma: «Con questa strategia rafforziamo la competitività della ferrovia e lanciamo un segnale chiaro contro il ritorno alla strada».
Per il 2025, Hupac prevede volumi stabili e continuerà a puntare su capacità ottimizzata, qualità e soluzioni su misura per il mercato.