Il Governo muove i primi passi per avviare un «confronto costruttivo» con la Corte dei Conti dopo lo stop al progetto del Ponte sullo Stretto.
A Palazzo Chigi si è tenuta una riunione tecnica convocata a seguito dell’«attento approfondimento» delle motivazioni con cui la magistratura contabile ha contestato la delibera Cipess.
All’incontro hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e i tecnici dei ministeri coinvolti — Mef, Affari europei, Mit e Mase — insieme all’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, chiamato a valutare i passaggi operativi da compiere nelle prossime settimane.
Tra i rilievi sollevati dalla Corte dei Conti spiccano la presunta violazione della direttiva Habitat, le irregolarità rispetto alle norme europee sugli appalti e l’esclusione dell’Autorità di regolazione dei trasporti dal procedimento.
Criticità che, secondo Palazzo Chigi, presentano però «un ampio margine di chiarimento» nel dialogo diretto che il governo intende aprire con la stessa Corte, nell’ottica di «garantire al Paese un’infrastruttura strategica attesa da decenni».
Resta ora da attendere anche le motivazioni dell’altro recente stop, quello del 17 novembre, relativo alla concessione tra il Ministero delle Infrastrutture e la società Stretto di Messina.
Nel frattempo è fitta l’agenda del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che nelle ultime settimane ha intensificato i contatti con esperti, giuristi e docenti universitari «che, gratuitamente e per passione, stanno contribuendo al percorso del progetto».
Salvini ha inoltre annunciato la sua partecipazione al prossimo Consiglio europeo dei Trasporti a Bruxelles, dove incontrerà il commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas.
«Abbiamo seguito tutte le norme e convinceremo chi solleva eccezioni — ha dichiarato — del pieno rispetto della legge italiana ed europea. Dialogheremo con tutte le istituzioni europee, e conto che al prossimo convegno potremo parlare dell’avvio dei lavori».