Dodici mesi di autentica “cura del ferro”: Cepim presenta un bilancio che parla da sé.

Avviato nel 2024 con un investimento di 20 milioni di euro, il nuovo terminal intermodale, in poco più di un anno, ha gestito oltre 800 treni, movimentando complessivamente 750 mila tonnellate di merci.

Gli effetti sono concreti e immediatamente riscontrabili sotto il profilo della sicurezza, dell’ambiente e dell’economia.

Sicurezza: 23.450 camion in meno sulle strade, con l’eliminazione di una colonna di tir lunga 450 chilometri, pari alla distanza Parma-Roma.

Ambiente: considerando che la distanza media delle destinazioni collegate supera di poco i 1.000 km a viaggio, si stima un risparmio di 47 milioni di km percorsi su gomma, pari a 16,5 milioni di litri di gasolio non consumati e a una riduzione di 44 mila tonnellate di CO₂, l’equivalente di circa 4.900 voli passeggeri Roma-New York.

Bilancio economico: un impatto rilevante, analogo a quello ambientale. Tra gasolio, pedaggi e usura dei mezzi, il sistema logistico ha risparmiato oltre 37 milioni di euro in dodici mesi. L’aumento dei volumi ha generato nuova occupazione in Cepim, nel Terminal, nei servizi di manovra e in quelli digitali, rafforzando l’intera filiera del primo e dell’ultimo miglio.

I trasporti su gomma restano comunque essenziali per collegare le imprese alla rete ferroviaria, ma la combinazione gomma+ferro risulta meno impattante e più vantaggiosa dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Questi i risultati illustrati ieri, 1° dicembre 2025, nell’evento conclusivo del progetto europeo UPaRRT - “UPgrading Parma Rail-Road Terminal”, finanziato dal programma Connecting Europe Facility (CEF 2), progetto n. 101122876 - 22_IT-TG-UPaRRT.

All’incontro hanno preso parte i vertici di CEPIM, rappresentanti delle istituzioni locali, tecnici, consulenti, imprese, associazioni di categoria e operatori logistici.

Fabio Rufini, Amministratore Delegato di CEPIM, evidenzia: «Questi numeri raccontano semplicemente che una logistica con più traffico ferroviario significa più sicurezza, meno congestione e meno emissioni. L’interporto è un alleato del territorio, della sua economia e dei cittadini, oggi lo dimostriamo e annunciamo che continueremo a investire per renderlo sempre più efficiente, interconnesso e verde».

Gli fa eco Gianpaolo Serpagli, Presidente di CEPIM e vicepresidente vicario UIR: «La domanda di intermodale cresce perché coniuga sostenibilità e performance. Abbiamo ampliato capacità e qualità del servizio e i risultati si vedono e si misurano: nuova occupazione, più competenze e una filiera locale più forte. Il nostro obiettivo è chiaro: rendere il trasporto intermodale la scelta più semplice e conveniente per chi esporta e importa dall’Emilia».