Si è conclusa la commissione d’inchiesta aperta da Rete Ferroviaria Italiana sul disservizio che lo scorso 2 ottobre ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria nel nodo di Roma e non solo.
L'annuncio è stato dato dall'Amministratore delegato e Direttore generale di RFI, Gianpiero Strisciuglio, chiamato a riferire sullo «stato e le criticità della rete e del servizio ferroviario» di fronte alla commissione Trasporti della Camera.
«Le attività della commissione si sono concluse e hanno accertato le responsabilità, che sono riconducibili a defaillance del sistema di diagnostica», ha spiegato Strisciuglio.
Come precedentemente scritto, il riferimento è a quanto accaduto il 2 ottobre scorso. Proprio in seguito a quell'inconveniente, RFI ha sospeso il contratto con Str92, l’azienda ritenuta responsabile dell’accaduto.
Le parole di Strisciuglio sembrano confermare la versione data dal ministro Matteo Salvini, travolto dalle polemiche nel giorno dei disservizi, per aver scaricato la colpa su un’azienda esterna e più in particolare, su un tecnico che «ha piantato un chiodo su un cavo».
Ed è proprio su quel lavoratore che sembra ora essere ricaduta tutta la responsabilità di quanto accaduto.
«L’azienda ha adottato provvedimenti disciplinari e gestionali nei confronti delle figure individuate come responsabili, e questo si è ultimato qualche ora fa», ha rivelato l’Ad di RFI nel corso dell'audizione alla Camera.
Una risposta ritenuta insoddisfacente dal deputato del Movimento 5 stelle, Antonino Iaria, che è intervenuto così in commissione: «Avremmo preferito vedere qui il ministro Salvini, non voi di RFI.
Portate numeri molto interessanti su come gestite la rete, ma allontanate le responsabilità politiche del ministro».
Nel corso dell’audizione Strisciuglio ha anche parlato dei tanti cantieri aperti per lavori di manutenzione e potenziamento del servizio che ogni giorno vengono svolti sulla rete ferroviaria italiana.
Negli ultimi due anni, ha detto il manager della società del Gruppo FS, sono stati circa mille i cantieri attivi ogni giorno, di cui circa 400 relativi a progetti del Pnrr.
Ad agosto 2024, il mese più coinvolto dai lavori, il numero è salito a 1.400, per poi scendere agli attuali 1.100 cantieri attivi di ottobre. Secondo il manager di RFI, questa situazione, ha generato «inevitabili impatti sulla performance del servizio».
Di conseguenza, nel 2024 le ore di interruzione programmata di alcune tratte della rete ferroviaria sono cresciute del 15% rispetto all’anno precedente.
Le parole di Strisciuglio non hanno però convinto il deputato del Pd Andrea Casu, che fa notare «la percezione di netto peggioramento del servizio ferroviario italiano da parte dei cittadini italiani».
A tale proposito il manager di RFI risponde con alcuni dati sul tasso di puntualità dei treni italiani relativi ai primi mesi del 2024: 74,3% per l’Alta Velocità, 72,7% per gli Intercity e 89,4% per i Regionali.
In un caso su tre (33%) le cause dei ritardi sono riconducibili all’infrastruttura, nel 25% a problemi dei treni e per il 18% a cause esterne, come eventi meteorologici.
Tra i fenomeni più preoccupanti segnalati dall’Ad di RFI ci sono la presenza di estranei sui binari, in aumento del 39% rispetto al 2023, e l’investimento di persone che attraversano i binari, in crescita del 41%. Questi due fattori, ha spiegato Strisciuglio, hanno «un impatto significativo sul ritardo» dei treni.