Il ponte sullo Stretto di Messina torna al centro del dibattito politico e istituzionale, stavolta con una motivazione inedita: la difesa militare.
Il governo italiano, attraverso una delibera firmata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ha trasmesso alla Commissione europea un documento in cui si sottolinea il valore strategico dell’opera anche in ottica NATO.
Secondo quanto si legge nella relazione, il ponte rappresenterebbe una risorsa cruciale per agevolare, in caso di emergenze, il passaggio di truppe e mezzi pesanti verso il Mediterraneo.
Un’infrastruttura che, nelle intenzioni dell’esecutivo, non sarebbe quindi soltanto un’opera di collegamento civile, ma un nodo nevralgico per la sicurezza continentale.
Il testo ammette che, alla luce di queste priorità, potrebbero non essere rispettati integralmente i rigidi standard ambientali imposti dalla normativa europea, suscitando immediate reazioni politiche.
Le opposizioni insorgono: “Un ponte di guerra per bypassare le regole ambientali”
Durissime le reazioni dei partiti di opposizione.
Angelo Bonelli, leader dei Verdi, parla di “una forzatura gravissima” e accusa il governo Meloni di voler trasformare il ponte in una “infrastruttura di guerra” per aggirare i vincoli ambientali.
“Ho inviato una diffida al Cipess: il Comitato interministeriale non diventi complice di questa vergognosa forzatura politica”, ha aggiunto Bonelli, ricordando che già un anno fa, insieme a Elly Schlein (PD) e Nicola Fratoianni (SI), aveva presentato un esposto contro il progetto.
Sulla stessa linea l’eurodeputata dem Annalisa Corrado, che definisce “allarmante” la lettura del documento inviato a Bruxelles.
“Il ponte servirebbe – secondo il governo – per l’invio rapido di aiuti in caso di terremoto, il transito di mezzi NATO, l’arrivo d’acqua in periodi di siccità e per integrare i servizi sanitari tra Sicilia e Calabria. Ma si tratta di una giustificazione strumentale e preoccupante”.
Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, affonda: “Abbiamo il nome: il ponte del riarmo”. E ironizza il senatore pentastellato Agostino Santillo: “Chiamiamo il 118”.
Poi l’affondo a Salvini: “Era contrario al piano di riarmo europeo, ora cerca di inserirci dentro la costruzione del ponte”.
Le ragioni del Ministro Matteo Salvini per costruire il ponte
Ma il ministro Matteo Salvini insiste, e rilancia sottolineando l'importanza dell'opera per l'occupazione.
“Il Ponte sullo Stretto, i cui cantieri apriranno a breve, sarà una rivoluzione positiva, con almeno 120.000 nuovi posti di lavoro che garantiranno, per anni, sviluppo e benessere da Sud a Nord”.
E’ quanto ha affermato il ministro, commentando gli ultimi dati Eurostat sull’occupazione regionale in Sicilia e in Calabria, ed evidenziando “come questa infrastruttura strategica possa rappresentare una significativa opportunità di lavoro, crescita economica e sviluppo per questi territori”.
“Sono determinato ad andare fino in fondo, dopo decenni di chiacchiere – ha concluso il ministro Salvini- per dare futuro e speranza a migliaia di giovani e di imprenditori anche del Mezzogiorno”, ha conclusi Salvini.