Se il Porto di Ravenna si conferma uno degli snodi logistici più dinamici dell’Adriatico con oltre 13,3 milioni di tonnellate movimentate nei primi sei mesi dell’anno (+5,6% rispetto allo stesso periodo del 2024), anche il traffico ferroviario portuale mostra segnali di consolidamento, evidenziando un ruolo sempre più centrale nella catena intermodale.

Nel primo semestre del 2025, il comprensorio portuale ravennate ha gestito 3.978 treni, registrando un lieve calo del 2,4% (96 treni in meno), ma con un dato significativo in controtendenza: il volume complessivo delle merci trasportate su ferrovia ha raggiunto 1.898.552 tonnellate, segnando una crescita del 3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Un dato che evidenzia un aumento del carico medio per treno, segnale di una maggiore efficienza logistica e di un uso più razionale delle tracce ferroviarie disponibili.

L’incidenza del traffico ferroviario sul totale delle merci movimentate via mare ha raggiunto il 14,2%, confermando il ruolo strategico della ferrovia nella logistica portuale sostenibile.

Questi risultati si inseriscono in un contesto di crescita generale del porto, trainato in particolare dalle rinfuse solide (+4,6%) e dai prodotti liquidi (+10,4%), categorie di merci che beneficiano tradizionalmente del trasporto ferroviario per gli spostamenti inland di medio-lungo raggio.

Il dato è ancora più significativo se considerato alla luce del calo dei rotabili (-10,1%) e della leggera flessione delle toccate navali (+0,9%).

La ferrovia, quindi, si conferma come asset strategico per la competitività dello scalo ravennate, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e trasferimento modale.