Oggi abbiamo il piacere a distanza di 12 mesi di intervistare Angelo Cotroneo del Dipartimento Mobilità Uiltrasporti che segue le Imprese Ferroviarie merci.

  • Cotroneo ti ringrazio per avermi concesso del tempo per farti alcune domande riguardanti il trasporto ferroviario merci. Cosa è successo in questi 12 mesi, quali novità ci sono?

Purtroppo, non ci sono state grosse novità positive riguardo al trasporto delle merci su ferro.

Nel 2024, infatti, i chilometri treno percorsi sulla rete nazionale sono diminuiti, sia a causa della chiusura di diverse linee per lavori di ammodernamento, sia per l’impatto di vari fattori internazionali, come il conflitto russo-ucraino, le tensioni in Medio Oriente, l’instabilità politica in diversi Paesi europei e le politiche protezionistiche, come i dazi imposti dagli Stati Uniti.

  • Il Fréjus e la sua riapertura: ricadute sul trasporto merci in Italia. Prima della chiusura, erano circa 8.000 le tonnellate trasportate su ferro. Orbassano rappresenta un hub di riferimento per il rilancio dell’AFA, essendo dotato di speciali caricatori per i semirimorchi.

Con la riapertura del Fréjus, è probabile che vengano recuperati alcuni volumi di traffico, ma sarà difficile, nel breve periodo, assistere a un travaso completo dalla gomma al ferro.

  • Milano Smistamento: nuovo hub intermodale – ricadute economiche, occupazionali e in termini di movimentazione (TEU e semirimorchi)?

Nel momento in cui l’hub sarà pienamente operativo, creerà occupazione e dovrebbe offrire una spinta significativa allo sviluppo della logistica in Italia e in Europa.

Allo stesso tempo, rappresenta un'infrastruttura strategica per il potenziamento delle connessioni con la rete TEN-T europea, oltre a costituire un importante supporto per le economie del territorio.

  • La situazione infrastrutturale (adeguamento dei binari a 750 metri e delle sagome delle gallerie per il passaggio dei container di grandi dimensioni)?

L’adeguamento dell’infrastruttura prosegue, tant’è che diverse linee verranno chiuse anche durante il 2025, e con ogni probabilità ci saranno impatti anche nel 2026. Mi auguro che il cronoprogramma di RFI proceda senza intoppi, affinché nel 2027 possiamo disporre di un’infrastruttura sulla quale il treno merci europeo possa circolare senza limitazioni.

  • Su aiuti o sgravi per il ripristino dei raccordi industriali alla rete nazionale, per favorire il trasporto su ferro e sognare un ritorno al carro singolo (raccoglitore)?

Su questo tema, credo sia importante il ruolo delle Regioni che, attraverso l’approvazione del bonus ferro regionale, possono agevolare il ripristino dei raccordi industriali. Allo stesso tempo, possono supportare le imprese ferroviarie nell’utilizzo del treno per il trasporto delle merci.

  • Stop all’autostrada viaggiante Novara/Friburgo – appello, ricetta o consiglio per il rilancio e la salvaguardia dei settori occupazionali?

Lo stop all’autostrada viaggiante, a mio avviso, oltre a creare disoccupazione, rappresenta un danno per l’ambiente. Altro che attenzione alla riduzione della CO₂: ci ritroveremo con una marea di camion che attraverseranno le nostre autostrade e strade. Probabilmente i soci hanno ritenuto che il servizio non fosse più redditizio e, ignorando le politiche comunitarie, hanno deciso di sospenderlo.

Testo, Rosario Calia, foto, Ferdinando Ferrari