Titagarh Firema, azienda con sede a Caserta specializzata nella progettazione e costruzione di veicoli ferroviari ad alta tecnologia, potrebbe presto tornare sotto controllo italiano. L'indiscrezione viene rilanciata nella giornata di oggi da Il Messaggero.
Secondo il giornale romano la società è partecipata, dal febbraio 2024, da due gruppi indiani riconducibili allo stesso soggetto: Shivaliks Mercantile Private Limited (34,5%) e Titagarh Rail Systems Limited (25,4%), il maggiore costruttore ferroviario dell’India. A questi si affianca Invitalia, con una quota del 31% tramite il Fondo di Salvaguardia.
Sempre secondo Il Messaggero, la situazione finanziaria dell’azienda non sarebbe delle più solide.
Con il coordinamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e il supporto di Invitalia, sarebbe stata avviata una trattativa con Ferrovie dello Stato per l’acquisizione di Firema.
L’operazione, che comporterebbe un investimento complessivo tra i 20 e i 30 milioni di euro tra acquisto e rilancio, sarebbe ritenuta strategica anche nell’ambito del PNRR: FS potrebbe infatti internalizzare la produzione dei propri treni, rafforzando il presidio industriale italiano.
Sul piano gestionale, Firema avrebbe vissuto un periodo di forte instabilità: in un solo anno sarebbero stati nominati tre amministratori delegati.
L’ultimo, Stefano Rolando, sarebbe stato designato dal consiglio di amministrazione il 7 giugno, in sostituzione di Didier Pfleger. La relazione della società di revisione EY sul bilancio chiuso al 31 marzo 2024 solleverebbe dubbi sulla continuità aziendale: la società avrebbe chiuso l’esercizio con una perdita di 8,7 milioni di euro, un indebitamento bancario di 61,2 milioni (di cui circa 38,8 milioni in scadenza entro l’anno) e debiti commerciali per 51,4 milioni, di cui circa 21 milioni già scaduti.
Secondo quanto riportato da EY, la tenuta dell’azienda si baserebbe su una serie di ipotesi: l’aumento della capacità produttiva, il miglioramento della marginalità operativa, l’incasso di crediti connessi alla commessa con la Regione Lazio per 105,7 milioni (tramite cessioni pro soluto a società di factoring), il pagamento parziale dei debiti commerciali scaduti (8,7 milioni su 14,5 milioni totali) mediante rateizzazione, e l’incasso di anticipi contrattuali legati alla commessa “Intercity Carrozze Notte” per circa 20,2 milioni.
Nonostante le incertezze, il consiglio di amministrazione avrebbe approvato il bilancio in continuità, sulla base dell’impegno irrevocabile da parte di Invitalia e Shivaliks Mercantile Private Limited a immettere ulteriori risorse per 11,5 milioni di euro in caso di necessità.
La trattativa con Ferrovie dello Stato - sempre secondo Il Messaggero - sarebbe in corso.
In caso di esito positivo, si procederebbe a una piena integrazione verticale dei servizi ferroviari all’interno della strategia industriale del gruppo guidato da Stefano Donnarumma.
I soci indiani si farebbero da parte, mentre Invitalia potrebbe mantenere temporaneamente una presenza per accompagnare la transizione.