Dopo le proteste dei pendolari e le reazioni politiche iniziali, ora anche le associazioni di categoria commentano i disagi causati dai lavori infrastrutturali sulla linea ferroviaria tra l’Umbria e Roma a partire dal 6 agosto.

A farsi portavoce - secondo quanto riportato nella edizione odierna de Il Messaggero - è Simone Fittuccia, presidente regionale di Federalberghi Confcommercio, che avverte: “Per un mese saremo isolati”. I bus sostitutivi tra Terni e Foligno non sostituiscono i treni, specie in un anno cruciale come quello del Giubileo.

Assisi, seconda solo a Roma per arrivo di turisti e pellegrini, ha registrato un +20% di presenze dall’inizio dell’anno. Ora però questo trend rischia una battuta d’arresto.

Il turismo “mordi e fuggi” — visite giornaliere da Roma verso Assisi — è particolarmente a rischio. Questi flussi alimentano le entrate di hotel, B&B, ristoranti, bar, negozi e souvenir. Il rallentamento di giugno e luglio ha già penalizzato il settore, e agosto, che doveva segnare il picco, si prospetta critico.

In Umbria il treno è fondamentale: l’aeroporto di Perugia non copre le direttrici principali, quindi la chiusura della linea Terni‑Foligno e le limitazioni a Roma Termini (binari Est 1 e 2) rappresentano un serio rischio per l’economia turistica regionale.

Federalberghi ha sollecitato Trenitalia e Regione. Se i lavori erano inevitabili, un intervento in inverno avrebbe danneggiato meno il turismo (seppure gravando sui pendolari).

Ora è a rischio anche il flusso legato alla canonizzazione di Carlo Acutis ad Assisi il 7 settembre, evento che avrebbe attirato molti pellegrini.

Infine, Fittuccia avverte che i turisti potrebbero dirottarsi sulla Toscana, più facilmente raggiungibile in treno da Roma. Questa tendenza invertirebbe i progressi dell’Umbria lungo l’asse Roma‑Firenze degli ultimi anni.