Ci sono importanti novità questa settimana dalla Fondazione FS Italiane.
Infatti, in anteprima, sono state pubblicate sulla pagina Facebook della Fondazione FS alcune immagini che documentano lo stato di avanzamento dei lavori di restauro di un complesso di ALe 601.
Una bella notizia per gli appassionati di treni storici e per chi ama la storia delle ferrovie italiane, dato che le ALe 601 sono state un'icona del trasporto ferroviario italiano.
Con l’attrezzaggio SCMT ormai completato, sono in corso gli ultimi test statici, propedeutici alle prove previste per le prossime settimane.
La conclusione dei collaudi relativi alla Revisione Generale è prevista entro la fine di ottobre.
Successivamente seguiranno le prove presso gli impianti di Italcertifer e in linea per l'ottenimento dell'AMIS.
Una goccia di storia
Le elettromotrici del gruppo ALe 601 e i relativi rimorchi rappresentarono un'importante innovazione per le Ferrovie dello Stato italiane (FS) nel contesto del piano quinquennale attuato tra il 1957 e il 1962.
Questo periodo fu cruciale per il rilancio delle infrastrutture ferroviarie italiane, poiché l'Italia si trovava a gestire la modernizzazione delle sue reti e a rispondere alle nuove esigenze di mobilità dopo le difficoltà della ricostruzione post-bellica.
Le FS dovevano affrontare una sfida importante: le direttrici principali del Paese erano ancora servite da rotabili obsoleti, come elettromotrici e treni risalenti al periodo prebellico, che non riuscivano più a soddisfare le crescenti richieste di trasporto.
Anche se nuovi elettrotreni come il "Settebello" e "L'Arlecchino" erano stati introdotti poco prima, non erano sufficienti a coprire tutte le necessità di movimento dell'epoca.
Oltre a ciò, questi treni avevano limitazioni legate alla circolabilità su alcune linee secondarie, riducendo la loro efficacia operativa.
Le ALe 601 furono progettate per superare questi limiti, diventando un punto di riferimento per i servizi a lunga percorrenza, grazie alla loro versatilità e alle prestazioni migliorate rispetto ai modelli precedenti.
Per anni il loro raggio d'azione è stata l'intera Penisola con il Deposito Locomotive di Roma San Lorenzo che, tra gli altri, le vedeva ogni giorno ricoverarsi per poi uscire ad effettuare treni come il "Peloritano" o il "Marco Polo", vere leggende dell'epoca.
Il 2025 sarà l’anno del Grigio Nebbia e Verde Magnolia?
Un augurio più che una certezza, e speriamo di non esserci andati troppo lontano.
Con "L'Arlecchino" appena riconsegnato, le ALe 601 che stanno per esserlo e il "Settebello" sotto ai ferri a Porrena ma quasi completato, il 2025 potrebbe essere l'anno del grande ritorno sui binari di tre "perle" in Grigio Nebbia e Verde Magnolia.
Manca all'appello, almeno per quel che ne sappiamo noi, l'ETR 232 "Polifemo" che è anche lui a Porrena ma sul restauro del quale non si hanno al momento notizie recenti.