È stato rinviato di altri sette mesi, a novembre, il processo per il deragliamento del treno avvenuto a Carnate il 19 agosto 2020. Il dibattimento, già posticipato di nove mesi a causa di uno sciopero degli avvocati, rischia ora di allinearsi ai tempi della prescrizione.

Ieri mattina si è aperta l’udienza al Tribunale di Monza, ma il collegio giudicante è destinato a cambiare: uno dei tre magistrati lascerà la sede dopo l’estate. Di conseguenza, per evitare di iniziare l’ascolto dei testimoni con un organo incompleto, è stato deciso il rinvio.

Gli imputati sono il capotreno, il macchinista e due addetti alla manutenzione, accusati di disastro colposo e lesioni personali colpose. Due dirigenti Trenord sono invece sotto processo per tentato depistaggio e frode in processo penale.

Il procedimento, iniziato a seguito dell’incidente in cui il convoglio Trenord 10767 — partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Paderno Robbiate — si era rimesso in movimento autonomamente mentre era fermo nella stazione di Carnate, ha vissuto numerosi ostacoli.

Secondo l’accusa, il treno venne lasciato incustodito e senza freno di stazionamento, ripartendo senza personale a bordo per un’anomalia non rilevata dalla squadra di manutenzione.

A bordo era presente solo un passeggero, un uomo di 50 anni che riportò ferite giudicate guaribili in 40 giorni. L’uomo si era costituito parte civile, ma è deceduto in seguito per cause non correlate e i suoi familiari — alcuni residenti all’estero — sono stati rintracciati e risarciti.

A rallentare il procedimento anche altri fattori: la pandemia da Covid-19, la difficoltà a reperire periti specializzati e le proroghe richieste dagli esperti incaricati, essendo uno dei pochi team italiani specializzati in disastri ferroviari.

Durante le indagini, inoltre, la Procura ha ipotizzato che alcuni dirigenti di Trenord abbiano tentato di rimuovere dal relitto pezzi sospetti del convoglio, accusa che gli imputati respingono.

Il rischio, ora, è che l’intero processo si avvii verso la prescrizione prima di giungere a una sentenza definitiva.