Nel corso degli anni '90, diverse compagnie ferroviarie italiane si ritrovarono a corto di materiale rotabile.
La soluzione più immediata fu ravvisata nell'acquistare rotabili di seconda mano, non in Italia, però, ma all'estero.
In quel periodo "d'oro", le nostre linee ferroviarie si sono popolate dunque di mezzi insoliti, tra i quali le ALe 054/055/056 ex SNCB.
Proprio per la loro provenienza, sono state affettuosamente soprannominate le "Belga" anche se alcune, una volta giunte in Italia, hanno ricevuto modifiche piuttosto importanti che ne hanno cambiato drasticamente l'aspetto sia esteriore che interiore.
Se quelle in circolazione in Emilia Romagna, passate di amministrazione in amministrazione fino ad arrivare a FER hanno ricevuto modifiche minime, come quelle di GTT, ad apportare più variazioni sono state soprattutto LFI in Toscana e Sangritana in Abruzzo.
Queste ultime, in particolare, sono state modificate anche nei frontali ricevendone di più moderni.
Senza avventurarci oltre, visto che in passato ne abbiamo già parlato ampiamente, facciamo giusto un accenno alle loro carriere prima di arrivare ai giorni nostri.
Su GTT e - per riassumere - su FER, queste automotrici hanno trovato grande spazio fino a non molto anni fa, quando sono state rimpiazzate da mezzi più moderni e performanti.
Molto importante il loro utilizzo anche sulle linee toscane di LFI anche se in questo caso non per tutte.
Su alcune unità, trasferite da GTT a LFI, sono stati iniziati importanti lavori di revamping per poterle reimmettere in servizio che sono successivamente stati interrotti senza mai più riprendere.
Le più sfortunate di tutte sono però quelle di Sangritana che nonostante siano le unità ad aver ricevuto le modifiche maggiori non sono mai entrate in servizio.
La situazione attuale
Oggi la situazione di queste automotrici è inevitabilmente segnata.
Tutte le unità rimaste a GTT sono state demolite a Mathi e Ciriè o sono prossime alla demolizione, con le ultime tagliate nelle settimane scorse.
Stessa sorte sta toccando in questi giorni a quelle di LFI che sono in corso di smantellamento - laddove non sono già state demolite - a San Giuliano d'Arezzo, incluse quelle in corso di revamping.
Sorte differente è invece quella delle macchine di FER e di Sangritana.
Le prime sono accantonate a Modena Piazza Manzoni, in condizioni ormai disperate.
Quelle di Sangritana, invece, sono accantonate nel deposito di Lanciano e curiosamente sono state tutte ripulite dai graffiti che le ricoprivano pressoché integralmente fino a non molto tempo fa.
Per quale motivo l'azienda di trasporto abruzzese abbia deciso questo intervento non è a noi noto.
La compagnia, che ora per la verità ha cambiato denominazione in TUA, da qualche tempo si sta dimostrando molto attenta alla sua storia.
Che questi treni possano tornare a circolare tenderemmo ad escluderlo, ma non è detto che per almeno qualcuno di essi non si stia pensando a un mantenimento museale.