Arriva una doccia gelida per coloro che speravano di rivedere presto sui binari il "Luna" o il "Roma".

 

Le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) hanno deciso di concentrarsi sui collegamenti ferroviari diurni verso Roma e Barcellona, abbandonando il progetto di treni notturni per queste destinazioni. Questa scelta ha provocato la reazione dell’associazione actif-trafiC, che promuove la mobilità sostenibile.

Per protestare contro questa decisione, l’associazione ha lanciato una petizione che ha già raccolto oltre 15.000 firme, chiedendo alle FFS di mantenere le promesse fatte e di acquistare il materiale rotabile necessario per far partire i collegamenti notturni il prima possibile.

Il potenziale del trasporto ferroviario notturno

Secondo Franziska Ryser, copresidente dell’associazione e consigliera nazionale per i Verdi, il potenziale dei treni notturni verso Roma e Barcellona è elevato e rappresenta un’opportunità per ridurre il traffico aereo, contribuendo alla diminuzione delle emissioni di gas serra.

Dopo anni di declino, i treni notturni sono tornati in auge in Europa e molte compagnie ferroviarie hanno riattivato collegamenti di questo tipo.

Attualmente, dalla Svizzera è possibile viaggiare di notte verso città come Berlino, Budapest, Amsterdam e Zagabria.

Presto dovrebbe essere inaugurata una nuova linea tra Zurigo e Copenaghen/Malmö, una novità positiva per il trasporto ferroviario internazionale, secondo actif-trafiC. Tuttavia, i 12 collegamenti notturni attivi non sono gestiti direttamente dalle FFS, ma operano grazie a partnership con ÖBB e altre compagnie europee.

Un’offerta di successo, ma poco redditizia

Questa offerta di trasporto ha riscosso un certo successo: nel 2023, 600.000 dei 12,3 milioni di passeggeri del traffico ferroviario internazionale da e per la Svizzera hanno scelto un treno notturno.

Le FFS avevano manifestato l’intenzione di ampliare l’offerta notturna, progettando una linea Zurigo-Roma via Domodossola, con un’eventuale estensione fino a Napoli. Tuttavia, problemi economici hanno bloccato il progetto.

I treni notturni sono meno redditizi rispetto a quelli diurni: trasportano meno passeggeri, richiedono più personale e manutenzione e spesso permettono di vendere un solo biglietto per convoglio e per notte. Inoltre, mentre i treni diurni operano per circa 18 ore al giorno, quelli notturni restano inattivi per lunghi periodi.

La mancanza di sovvenzioni

Per coprire le perdite, le FFS si affidano alle entrate generate dal traffico internazionale. Tuttavia, in assenza di sovvenzioni, garantire la sostenibilità economica dei treni notturni diventa complesso.

In Austria, la compagnia ferroviaria ÖBB ha sviluppato una solida rete di treni notturni grazie a un importante sostegno statale, ma in Svizzera questi aiuti mancano.

La Legge sul CO2, approvata dal Parlamento ed entrata in vigore nel 2025, prevedeva fino a 30 milioni di franchi all’anno per finanziare i treni notturni, ma il Governo ha deciso di sospendere questi contributi.

Il piano di risparmio del Consiglio federale

Il motivo è legato al piano di risparmio del Consiglio federale, che prevede di tagliare oltre sei miliardi di franchi nel biennio 2027-2028. Tra le misure proposte c’è la rinuncia alla promozione del traffico ferroviario transfrontaliero.

Se il Parlamento approverà il piano, le sovvenzioni ai treni notturni saranno cancellate. Il Governo ha dichiarato che non ritiene opportuno introdurre nuovi contributi per uno o due anni per poi sospenderli nuovamente.

Il Consiglio federale ha sottolineato che le FFS stanno pianificando i treni notturni da anni, indipendentemente dalla legge sul CO2, e si aspetta che la compagnia prosegua con i suoi piani.

Il futuro dei treni notturni svizzeri

Tuttavia, le FFS ribadiscono che senza fondi adeguati è difficile lanciare nuovi progetti.

Secondo il portavoce Frédéric Revaz, i treni notturni necessitano di investimenti elevati e di un modello di finanziamento sostenibile per essere operativi.

Al momento, quindi, il collegamento notturno tra Zurigo e Roma è stato rimandato a data da destinarsi.

Se non verranno trovate soluzioni economiche, il progetto rischia di essere definitivamente accantonato.

Fonte TSI