Curioso inconveniente tecnico quello accaduto nella giornata di martedì scorso.
Nel primo pomeriggio del 7 ottobre 2025 nella stazione di Portogruaro-Caorle, un treno regionale è sviato sullo scambio di ingresso del binario 6, bloccando completamente la circolazione lungo due delle principali direttrici del Nordest.
Il convoglio coinvolto è il "Rock" ETR 621 n.064 di Trenitalia, in trasferimento tecnico e non in servizio passeggeri.
Secondo quanto abbiamo ricostruito, il mezzo, fermo per un asse frenato, sarebbe stato recuperato lunedì 6 ottobre dal carro soccorso di Venezia e spostato da Fossalta di Piave a San Donà di Piave per essere temporaneamente ricoverato.
Martedì 7 ottobre, un secondo carro soccorso, proveniente da Trieste, sarebbe stato inviato per liberare San Donà — stazione con pochi binari disponibili — e portare il treno guasto in una località più tranquilla, Torviscosa.
Durante la manovra di ingresso al binario 6 di Portogruaro, tuttavia, il penultimo carrello di coda ha sviato sullo scambio, causando il blocco immediato della circolazione ferroviaria intorno alle 13.45. Non si sono registrati feriti, anche perché il convoglio procedeva a bassa velocità e come detto non trasportava viaggiatori.
L’incidente ha però avuto ripercussioni pesanti: l’infrastruttura danneggiata ha richiesto l’intervento immediato dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana per la messa in sicurezza e le verifiche strutturali.
Martedì pomeriggio la linea Venezia–Trieste è rimasta interrotta per diverse ore, con almeno cinque treni regionali cancellati e numerosi pendolari costretti a proseguire il viaggio in autobus o con mezzi alternativi.
La circolazione ferroviaria lungo la Venezia–Trieste è tornata regolare nella mattinata di mercoledì 8 ottobre, mentre la tratta Portogruaro–Treviso è rimasta chiusa più a lungo per consentire i rilievi e la rimozione del convoglio.
Solo nel pomeriggio di mercoledì il treno sviato è stato rimesso in sede e spostato, permettendo di programmare la riapertura completa della linea.
Rfi ha confermato che i lavori di ripristino dell’armamento si sono protratti anche nella giornata di ieri, 8 ottobre, per assicurare la piena funzionalità dell’infrastruttura e garantire il ritorno alla normalità.