Non è solo la chiusura dello scalo merci di DB Cargo a Domo2 a mettere in discussione il futuro del valico ferroviario del Sempione.

Anche sul versante elvetico, i segnali non lasciano spazio all’ottimismo: secondo il quotidiano vallesano Walliser Bote, FFS Cargo sta valutando la chiusura di tre depositi nell’ambito di un piano di ristrutturazione. Tra questi, figura anche lo scalo di Briga, snodo strategico situato all’imbocco nord del traforo internazionale.

La motivazione? Principalmente economica: nel corso del 2024, FFS Cargo ha registrato una perdita superiore agli 80 milioni di euro, rendendo inevitabili tagli anche in punti nevralgici della rete.

I numeri non mentono: il Sempione arretra

I dati pubblicati dall’Ufficio Federale dei Trasporti (UFT) parlano chiaro. Mentre il traffico merci ferroviario in Svizzera ha segnato nel 2024 una flessione dello 0,8%, la linea del Sempione ha subito una contrazione ben più marcata, pari al 7,7%.

Di conseguenza, la quota di traffico transitante attraverso questo valico è crollata dal 50% al 30%, a tutto vantaggio della direttrice del Gottardo, sempre più preferita dagli operatori.

Lavori, limiti strutturali e concorrenza: un mix penalizzante

Il declino del Sempione è figlio di diversi fattori. In primis, i lavori di potenziamento che da anni interessano l’intero asse, a partire dal tratto tra Domodossola e Arona, dove si sta intervenendo su gallerie e infrastrutture per consentire il transito di treni intermodali senza restrizioni di sagoma.

In parallelo, il valico risente della maggior competitività del Gottardo, soprattutto dopo la riapertura del tunnel di base chiuso per mesi a seguito del grave incidente dell’agosto 2023.

Sul Gottardo, infatti, è possibile far circolare treni merci pesanti senza ricorrere alla doppia trazione, soluzione più economica e logisticamente vantaggiosa rispetto a quanto avviene sul Sempione, dove la doppia trazione resta spesso necessaria.

Manutenzione e interruzioni: il calendario dei disagi

Sul fronte svizzero, i lavori di risanamento della canna est del tunnel del Sempione prenderanno il via nel 2025 e si protrarranno fino al 2028.

Sebbene il traffico ferroviario non verrà completamente interrotto, l’utilizzo di una sola galleria ridurrà notevolmente la capacità della linea, impattando soprattutto sul trasporto merci.

A questi si sommano gli interventi italiani sulla Domodossola–Milano, che nel 2024 e 2025 hanno comportato chiusure estive e limitazioni orarie.

I lavori, finalizzati all’adeguamento delle gallerie alla sagoma massima per treni intermodali, proseguiranno anche nei prossimi anni, con ulteriori ripercussioni sull’operatività.

Uno scenario incerto

In questo contesto, scali come Domo2 e Briga rischiano di diventare vittime collaterali di un ridimensionamento infrastrutturale e strategico che sta lentamente ridisegnando le rotte del traffico merci alpino.

Il Sempione, un tempo corridoio fondamentale tra Nord e Sud Europa, si trova oggi a fronteggiare una crisi che impone una riflessione urgente sul suo ruolo futuro.

Fonte TrasportoEuropa