Le FFS ristrutturano il traffico merci per renderlo economicamente sostenibile, in linea con il piano «Suisse Cargo Logistics».

Il focus sarà sull’asse nord-sud, dove dal 2026 partirà un collegamento shuttle tra Dietikon (ZH) e Stabio (TI).

Verranno eliminati i trasporti non redditizi, specialmente sull’asse est-ovest, privo di tracce express e terminali adeguati.

Chiusura terminali e riduzione costi

Otto terminali di traffico combinato (TC) chiuderanno, inclusi Cadenazzo e Lugano, ma resteranno accessibili infrastrutture di terzi.

L’obiettivo è ridurre i costi di 60 milioni di franchi l’anno entro il 2033, stabilizzando finanziariamente il TC e riducendo i deficit oggi presenti, anche nel traffico a carri isolati.

Investimenti nel futuro del trasporto merci

Le FFS investono in materiale rotabile moderno, digitalizzazione e infrastrutture logistiche, come il nuovo stabilimento di manutenzione a Chiasso (in funzione dal 2023) e la futura officina industriale di Arbedo-Castione, con almeno 360 posti e 80 apprendisti.

Impatto sul personale e gestione sociale

La riorganizzazione comporterà entro fine 2025 una riduzione di circa 65 posti a tempo pieno, di cui 40 in Ticino.

Non sono previsti licenziamenti: le FFS punteranno su pensionamenti naturali e ricollocamenti interni, in accordo con le parti sociali e il contratto collettivo di lavoro (CCL).

Il ruolo centrale del Ticino

Il Ticino è cruciale per il traffico merci transalpino e rimane un punto strategico per le FFS, che vi impiegano circa 2200 persone.

Negli ultimi cinque anni sono stati creati 260 nuovi posti di lavoro nella regione.

Obiettivo: autonomia finanziaria

Con un nuovo modello produttivo sviluppato insieme ai grandi clienti, FFS Cargo Svizzera punta a gestire il maggior numero di trasporti in modo efficiente e autonomo, come richiesto dalla Confederazione, integrando ferrovia e strada per un sistema logistico sostenibile e competitivo.