Altroconsumo torna sui ritardi del servizio ferroviario, ma la novità è che in questa nuova indagine il monitoraggio della puntualità parte dai dati pubblicati dalle Ferrovie.
"In pratica, siamo andati a fare le pulci alle statistiche fantasiose che elogiano il trasporto ferroviario - scrive l'organizzazione dei consumatori -.
La realtà è che i treni di ogni tipologia subiscono ritardi cronici e i cittadini avrebbero diritto a rimborsi corposi a fronte di un servizio che fa acqua un po’ ovunque. Questa verità è scritta nero su bianco ed è accessibile a tutti, basta consultare il monitor virtuale messo a disposizione da Rete Ferroviaria Italiana, che riporta i ritardi in tempo reale di tutti i treni in viaggio lungo il Paese.
Lo abbiamo studiato per 45 giorni consecutivi, minuto per minuto dalla mattina alla sera, e possiamo dire con certezza che i treni arrancano, anche e soprattutto quelli ad Alta Velocità. Nessun tipo di treno è esente da ritardi, ma la pagella peggiore spetta al servizio Frecciargento, seguito da Frecciabianca e Frecciarossa.
Sono 81 le tratte ferroviarie indagate sul monitor live di RFI
L’indagine di Altroconsumo ha valutato il grado di puntualità del sistema ferroviario offrendo una fotografia del servizio. L’analisi è stata fatta considerando i principali treni, ad esclusione dei servizi regionali, quindi: Alta velocità (Frecciarossa o Italo), Frecciargento, Frecciabianca e Intercity.
Abbiamo considerato solo i collegamenti diretti lungo le tratte diurne (tra le 6 e le 23.45) che collegano le principali città italiane. Tra il 19 dicembre 2024 e l’1 febbraio 2025, in totale abbiamo tracciato 81 tratte da nord a sud del Paese.
Per ogni treno monitorato è stata rilevata la puntualità all’arrivo. L’analisi è stata realizzata monitorando per 45 giorni le informazioni del servizio web “Monitor Arrivi/Partenze live” di Rete Ferroviaria Italiana, sito aperto al pubblico, che permette di visualizzare partenze e arrivi nelle stazioni e i ritardi accumulati. I dati medi sono calcolati sulla percentuale di ritardo lungo le varie tratte, escludendo i casi estremi e poco rappresentativi.
L'Alta Velocità rallenta e perde puntualità
L’Alta Velocità è ormai da anni il servizio di punta del sistema ferroviario, è il più rapido e anche il più costoso proprio perché dovrebbe garantire il percorso in tempi molto più ridotti.
Pensiamo alla tratta Milano - Bologna, oggi coperta in un’ora di viaggio contro le circa due ore offerte da altri tipi di treno. Per l’Alta Velocità è proprio il caso di dire che il tempo è denaro, eppure la competitività dell’AV è incrinata dalla cronica mancanza di puntualità, come rivela anche questa indagine di Altroconsumo.
Sui binari veloci operano due concorrenti, Trenitalia e Italo, abbiamo messo a confronto il loro livello di puntualità.
I treni Frecciarossa hanno in media il 36% di ritardo
L’analisi dei treni veloci di Trenitalia ha riguardato 59 tratte, da nord a sud del Paese. Sulle rotte principali, le più gettonate e quindi le più frequenti, come Milano - Roma, Napoli - Roma e Milano - Bologna, abbiamo potuto monitorare oltre mille treni.
Come si può vedere nella grafica, il servizio Frecciarossa è in forte crisi: in media per le tratte analizzate il 36% dei bolidi rossi arriva oltre l’orario previsto. Emblematico il caso dei Frecciarossa Milano - Roma Termini in ritardo nel 30% dei casi, con oltre il 60% di ritardi superiore a 5 minuti.
Tra i treni con ritardo superiore ai 5 minuti, il 43% sfora l'orario di oltre 20 minuti. Uno scenario inaccettabile per l’Alta Velocità. Ci sono poi esempi particolarmente critici (con punte del 65% di treni rilevati in ritardo) che coinvolgono direttrici importanti, come la tratta Salerno - Torino Porta Nuova. Sulla Milano - Bologna Centrale si è avuto almeno un treno in ritardo nei giorni di rilevazione, lo stesso sulla Milano – Roma Termini.
I convogli di Italo sforano l'orario una volta su quattro
Per il concorrente Italo abbiamo potuto analizzare 45 tratte e in media nel 26% dei casi i convogli di Italo sforano l’orario. Per la tratta Napoli – Roma Termini abbiamo circa 1.000 rilevazioni nel periodo considerato, i ritardi in questo caso coinvolgono il 19% dei treni, contro il 25% rilevato per il Frecciarossa. Per questa tratta Italo, dunque, fa meglio del concorrente.
Mettendo a confronto i due concorrenti ferroviari sulle tratte principali, Italo risulta quasi sempre in vantaggio su Trenitalia.
Le Frecce di Trenitalia sono il servizio peggiore dell'indagine
Il sistema ferroviario non è fatto solo di treni ad alta velocità. Nella nostra analisi abbiamo verificato anche la puntualità di altri servizi. In media i treni Frecciargento e Frecciabianca sono i più ritardatari dell’indagine.
Frecciargento. Sono i treni che percorrono sia tratti della linea AV sia le linee tradizionali. Dal servizio di monitoraggio online di Rfi, che abbiamo usato per la rilevazione, emerge che, per le tratte e il periodo considerati, i Frecciargento in media sono in ritardo nel 41% dei casi. Di tutti i servizi è quello più ritardatario insieme al Frecciarossa. Più nel dettaglio, ci sono esempi critici.
Per esempio, sulla tratta Bari - Roma Termini il 95% dei treni rilevati sfora l’orario d’arrivo. Sulle tratte di cui abbiamo potuto controllare il maggior numero di viaggi, come la Roma – Bari (131 rilevazioni) l’80% circa dei giorni monitorati presenta almeno un ritardo.
Si segnalano alcune tratte specifiche dei Frecciargento, come la Reggio Calabria - Salerno con 7 treni su 10 che arrivano tardi a destinazione. Male anche il caso della Taranto - Salerno sulla quale 6 Intercity su 10 sono in ritardo.
Frecciabianca. Questi treni rappresentano ormai un servizio minoritario, sono solo 8 le tratte che abbiamo potuto indagare. Il caso peggiore è la Roma - Genova, dove quasi la metà dei convogli registra un ritardo.
Intercity. Anche gli Intercity soffrono, in particolare sulla linea adriatica e in alcune tratte del Meridione (come la Taranto - Salerno o la Messina - Catania). Su 57 tratte monitorate, in media il 29% dei treni è in ritardo.
Molti ritardi si verificano su percorsi strategici come i collegamenti tra la Capitale con le principali città della Sicilia (Roma – Messina, Palermo – Roma Termini), oppure in convogli a lunga percorrenza come il Milano – Bari (e viceversa). La tratta peggiore per il numero di giorni con ritardi è la Milano – Pescara: c’è stato almeno un ritardo in 43 dei 45 casi analizzati.
Le ferrovie risparmiano sui diritti dei viaggiatori
Attualmente per i treni AV Trenitalia e Italo rimborsano parte del biglietto solo per ritardi superiori a 30 minuti. Si tratta di soglie molto alte, considerando che parliamo di bolidi veloci. Con le regole attuali, solo una piccola parte dei treni in ritardo può godere di un ristoro.
Per la maggioranza dei treni fuori orario, che stanno sotto la soglia dei 30 minuti, non è previsto nulla. Prendiamo il caso del Frecciarossa Milano – Roma Termini: dalla nostra indagine emerge che qui i treni con ritardi oltre i 30 minuti sono solo il 5% del totale.
Se si abbassasse la soglia di rimborso a 15 minuti, come chiede Altroconsumo, i treni coinvolti nei rimborsi raddoppierebbero, passando dal 5% all’11%. E i cittadini riceverebbero indennizzi con una frequenza molto più alta. Le Ferrovie sembrano aver fatto bene i propri conti.
Altroconsumo chiede rimborsi adeguati per i viaggiatori. La nostra petizione
I disagi ferroviari sono sempre più frequenti e i passeggeri ne pagano le conseguenze. Il sistema dei rimborsi, previsto dall’attuale Regolamento Ue n. 782/2021, dimostra tutta la sua inadeguatezza a compensare in modo equo i passeggeri.
Altroconsumo chiede alle autorità italiane ed europee di innalzare le percentuali di indennizzo e di abbassare la soglia di ritardo per la quale può scattare il diritto al rimborso del viaggio. In particolare, chiediamo quindi:
- che l’indennizzo sia fissato per tutti i tipi di treno e che scatti già dopo 30 minuti di ritardo (dopo 15 minuti per quelli ad Alta velocità). In questi casi l’indennizzo sia pari al 30% del costo del biglietto, mentre oggi non è previsto alcun tipo di indennizzo;
- che sia riconosciuto un indennizzo del valore del 50% del costo del biglietto in caso di ritardo superiore a 60 minuti (dopo 30 minuti per l’AV);
- che ci sia il rimborso integrale del biglietto in caso di ritardo pari o superiore a 120 minuti. Ad oggi il rimborso del biglietto è previsto per un massimo del 50% e solo per ritardi superiori alle due ore;
- che i rimborsi siano accreditati in modo automatico (come di recente è stato stabilito per i ritardi dei treni regionali) e che il passeggero possa scegliere di avere il risarcimento in denaro o in forma di voucher.
Firma la petizione, insieme possiamo fare la differenza".
Comunicato Stampa Altroconsumo