Una trentina di sindaci provenienti da Umbria, Toscana e Lazio ha manifestato a Roma davanti alla sede delle Ferrovie per richiamare l’attenzione sui collegamenti ferroviari per i pendolari in partenza dalla capitale verso le tre regioni, che attualmente si servono della Linea Lenta.
I rappresentanti istituzionali, ricevuti dai vertici di RFI, hanno espresso la loro preoccupazione per l’uso prolungato della linea tradizionale, motivato dai lavori in corso, ma temono che questa diventi una soluzione definitiva.
La sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, ha spiegato che è stato avviato un confronto con RFI, sottolineando che il timore è che da gennaio tutti i treni vengano instradati sulla Linea Lenta.
“Siamo preoccupati” – ha dichiarato – “perché questi territori sono fragili e rischiano di essere ulteriormente penalizzati”.
All'iniziativa hanno partecipato sindaci dell’orvietano, dell’amerino, della zona del Trasimeno, dell’area di Orte, di Viterbo e della Valdichiana senese.
Anche la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, ha espresso il proprio sostegno alla mobilitazione, condividendo la protesta dei sindaci e dei pendolari.
Ha denunciato l’isolamento di intere comunità a causa del trasferimento permanente di treni regionali, regionali veloci e in alcuni casi anche degli Intercity sulla linea lenta.
Una scelta che, a suo avviso, danneggia lavoratori e studenti, aggravando una situazione già difficile, fatta di ritardi, cancellazioni, bus sostitutivi inadeguati e scarsa comunicazione.
Ascani ha quindi sollecitato un intervento del governo per trovare soluzioni concrete al disagio che colpisce da mesi il Centro Italia.
Presenti al presidio anche i senatori del Partito Democratico Walter Verini e Silvio Franceschelli, che hanno ribadito il loro sostegno alla protesta promossa dai sindaci e dal Comitato pendolari.
Hanno criticato il mancato ascolto da parte del Governo, che non ha ricevuto i venticinque primi cittadini presenti con le fasce tricolori, sottolineando la necessità di risposte rapide e concrete.
I sindaci, in una nota diffusa dal Comune di Orvieto, hanno definito l’incontro con RFI "costruttivo", poiché ha permesso di illustrare le criticità vissute quotidianamente dai cittadini e di evidenziare l'urgenza di rivedere alcune scelte che penalizzano l'intero territorio compreso tra Umbria, Lazio e Toscana.
È stato riconosciuto come risultato positivo l’avvio di un dialogo diretto con RFI e FS per migliorare i collegamenti ferroviari e la qualità della vita dei pendolari.
I sindaci hanno infine annunciato l’intenzione di coinvolgere le Regioni Umbria, Toscana e Lazio per definire una strategia condivisa che indirizzi gli investimenti verso le tratte sovraregionali.
L’auspicio è che si apra presto anche un tavolo di confronto con il Ministero, Ferrovie dello Stato e RFI per garantire il diritto alla mobilità e i servizi essenziali nelle stazioni intermedie tra Roma e Firenze, fondamentali per contrastare lo spopolamento e rendere questi territori più attrattivi.