Attimi di paura ieri sulla linea Napoli‑Sorrento della Circumvesuviana, dove un principio di incendio ha interessato un treno diretto verso la costiera.

L’episodio si è verificato intorno alle 13:20 nei pressi della stazione di Villa Regina, costringendo i passeggeri a una fuga improvvisata tra fumo e scintille. Non si registrano feriti, ma il panico tra i viaggiatori – molti dei quali turisti – è stato notevole.

Secondo le prime ricostruzioni, le fiamme si sarebbero sviluppate dal tetto di uno dei due elettrotreni che componevano il convoglio 1129. L’origine del rogo è ancora al vaglio, ma si ipotizza un guasto all’impianto di condizionamento.

Alcuni passeggeri, dopo aver azionato i freni d’emergenza e rotto i finestrini, sono riusciti a scendere e a tentare di spegnere le fiamme con estintori, come mostrano numerosi video circolati online. In uno di questi si vedono due persone – probabilmente turisti – intervenire direttamente contro il fuoco con grande sangue freddo.

A causa dell’incendio, la circolazione ferroviaria è rimasta interrotta per diverse ore tra Torre Annunziata e Pioppaino, con pesanti disagi anche sulla tratta Torre del Greco–Boscotrecase. L’Ente Autonomo Volturno (Eav), che gestisce la linea, ha istituito bus sostitutivi e ha comunicato nella serata di ieri la ripresa regolare del servizio sull’intera tratta Napoli‑Sorrento.

L’Eav ha inoltre fatto sapere di aver avviato una commissione d’inchiesta per chiarire le cause dell’incendio e ha confermato il sequestro dei due elettrotreni coinvolti, disposto dagli organi inquirenti.

Non si è fatta attendere la reazione dei comitati dei viaggiatori, che in una nota congiunta parlano di “gestione fallimentare” e accusano l’azienda di non garantire la sicurezza.

“I pendolari e i viaggiatori delle linee vesuviane non possono rischiare la vita per colpa dell’incapacità gestionale. Non vogliamo assistere o essere protagonisti di qualche tragico episodio”, scrivono Enzo Ciniglio, Salvatore Ferraro, Marcello Fabbrocini e Salvatore Alaia, esponenti di gruppi civici e comitati locali.

L’episodio riaccende i riflettori sulla fragilità delle infrastrutture ferroviarie nell’area vesuviana, frequentata ogni giorno da migliaia di pendolari e turisti, e sulla necessità – secondo i viaggiatori – di un intervento strutturale per garantire standard minimi di sicurezza ed efficienza.