Disagi quotidiani, promesse non mantenute, silenzi istituzionali.
È questa la condizione in cui versano le ex ferrovie concesse Roma-Lido di Ostia e Roma-Civita Castellana-Viterbo, oggi gestite da Cotral e Astral.
Nonostante gli annunci di rilancio, le due linee continuano a essere teatro di disservizi gravi e sistematici.
I pendolari, esasperati, tornano a far sentire la propria voce.
Dai comitati arriva l’ennesimo appello: “Regione Lazio, se ci sei, batti un colpo”.
Un grido che sa di sfida, ma soprattutto di frustrazione. Dopo 25 mesi di governo Rocca, la situazione non è cambiata. “Siamo stanchi, siamo ignorati, siamo presi in giro”, dicono gli utenti.
Treni fermi, cantieri assenti: il divario tra parole e fatti
Mentre la Regione Lazio continua a diffondere dichiarazioni ottimistiche, la realtà raccontata dai viaggiatori è ben diversa: treni vecchi, ritardi quotidiani, infrastrutture degradate. Dei lavori promessi si vedono solo vaghi segnali, e i nuovi convogli attesi da anni non si intravedono all’orizzonte.
I comitati hanno inviato due lettere ufficiali – il 27 gennaio e il 21 febbraio – per chiedere un incontro e risposte puntuali su una lunga lista di criticità. Dalla Regione, però, nessun segnale: zero risposte, zero disponibilità al dialogo.
Cambiano le giunte, non la musica
Il malcontento non ha colore politico. Sotto l’amministrazione Zingaretti si parlava di “rilancio”, oggi con Rocca si parla di “svolta”. Ma il risultato, secondo i pendolari, è identico: tante parole, pochi fatti.
Ciò che manca è una reale assunzione di responsabilità. Le colpe vengono scaricate – su ATAC, sul Ministero, sulla pandemia – ma mai riconosciute da chi oggi governa il sistema. Intanto, i cittadini restano esclusi dai processi decisionali, e i comitati vengono ascoltati solo a parole.
Criticare è scomodo: “Chi protesta viene silenziato”
Il confronto con i pendolari si è fatto sempre più teso. C’è chi denuncia un clima ostile e il tentativo di screditare i comitati, accusati di strumentalizzazioni politiche. “Non siamo yes-men, non ci accontentiamo di slogan”, replicano gli attivisti. E intanto, la qualità del servizio continua a peggiorare.
Lettera a Rocca: “Basta annunci, servono impegni concreti”
L’ultima mossa dei comitati è una lettera aperta indirizzata al presidente Francesco Rocca. La richiesta è chiara: risposte vere, non passerelle mediatiche. Serve un piano pubblico dettagliato, con tempi certi, fondi disponibili e un dialogo trasparente con chi vive ogni giorno questi disagi.
“Non si può continuare a ignorare il grido d’aiuto di migliaia di cittadini. I treni non aspettano. E i pendolari nemmeno”, si legge nella missiva. “È il momento di cambiare rotta. Davvero. E subito”.