Nuovo grave episodio di furti di rame sulla rete ferroviaria europea.

Tra domenica sera e lunedì mattina, quattro colpi messi a segno lungo un tratto di 10 chilometri nella provincia di Toledo hanno mandato in tilt la linea ad alta velocità tra Madrid e Siviglia, una delle più trafficate della Spagna.

Nove treni sono rimasti bloccati in linea per l’intera notte, con migliaia di passeggeri costretti a trascorrere ore a bordo senza poter proseguire il viaggio. Solo in mattinata Adif, il gestore dell’infrastruttura, è riuscito a ripristinare la circolazione dopo la sostituzione dei cavi danneggiati.

Il furto di rame, del resto, è un problema tutt’altro che nuovo e interessa da anni anche l’Italia, dove le conseguenze per i viaggiatori sono altrettanto pesanti. Con il valore del metallo rosso schizzato verso l’alto dal 2020 — e mai tornato ai livelli pre-pandemia — le linee ferroviarie sono diventate preda ambita per bande sempre più organizzate, capaci di colpire anche tratte strategiche.

Nel nostro Paese i numeri parlano chiaro: secondo RFI, nel solo 2023 si sono registrati oltre 200 furti di rame lungo la rete, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente.

Le aree più bersagliate? Il Nord-Est, il nodo di Roma e il corridoio tra Lazio e Campania. Ma episodi critici non sono mancati nemmeno sulla rete AV: basti ricordare il grave sabotaggio sulla Bologna-Firenze e quello, più recente, tra Anagni e Ceccano nel settembre scorso, che ha causato ritardi fino a 180 minuti sulla Roma-Napoli.

I danni economici sono tutt’altro che trascurabili. Solo in Emilia-Romagna, tra 2022 e 2023, i costi per riparazioni e sicurezza hanno superato i 2 milioni di euro. E per i passeggeri l’effetto è sempre lo stesso: ritardi, cancellazioni e coincidenze saltate, anche su treni di lunga percorrenza come Frecciarossa e Italo.

Da parte sua, Rete Ferroviaria Italiana sta correndo ai ripari, potenziando la sorveglianza con droni e telecamere e sperimentando materiali meno appetibili, come conduttori in alluminio o leghe a basso contenuto di rame. Ma il fenomeno resta difficile da estirpare, soprattutto in un contesto europeo dove la domanda di rame resta alta e il mercato nero continua a prosperare.

L’episodio spagnolo, quindi, suona come un ennesimo campanello d’allarme anche per l’Italia. Un fenomeno che va ben oltre il semplice furto di metallo e che mette a rischio, ogni giorno, la regolarità del servizio e la fiducia dei viaggiatori nel sistema ferroviario.