La Commissione europea esprime forte preoccupazione per le conseguenze che le nuove e più stringenti misure di sicurezza introdotte dalla Svizzera potrebbero avere sul trasporto merci su rotaia.

Le disposizioni, emanate da Berna dopo l’incidente nel tunnel di base del San Gottardo del 2023, rischiano — secondo Bruxelles — di penalizzare l’intero settore ferroviario continentale.

«Si tratta di un duro colpo per un traffico merci già fragile», ha dichiarato una portavoce della Commissione europea all’agenzia Keystone-ATS, sottolineando come la Confederazione elvetica occupi una posizione strategica nel cuore dell’Europa.

L’adozione di un approccio unilaterale, non coordinato a livello comunitario, non rispecchierebbe l’interesse complessivo del mercato ferroviario europeo e potrebbe portare a deviazioni e spostamenti dei flussi di traffico.

Le nuove disposizioni dell’UFT

Entrate in vigore a settembre, le nuove regole dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) prevedono standard più severi per i convogli merci che attraversano il territorio svizzero.

Tra le principali novità figurano l’introduzione di un diametro minimo più elevato per le ruote dei vagoni rispetto ai limiti fissati a livello europeo e un inasprimento delle procedure di manutenzione.

In particolare, l’UFT ha stabilito intervalli più brevi tra le ispezioni tecniche e controlli più frequenti e sistematici, con l’obiettivo di prevenire guasti o cedimenti come quello che nel 2023 portò al deragliamento di un treno merci nel tunnel di base del Gottardo.

L’incidente, causato da un difetto a una ruota, comportò danni stimati in circa 150 milioni di franchi e la chiusura prolungata della galleria di base.

Verso una soluzione comune

Le nuove misure hanno suscitato le critiche del settore ferroviario svizzero, preoccupato per l’impatto operativo e i costi aggiuntivi. Dopo il confronto con gli operatori, l’UFT ha deciso di posticipare di un anno, fino alla fine del 2026, l’entrata in vigore delle nuove regole relative alle ispezioni tecniche dei carri.

Una proroga che Bruxelles ha accolto con favore. «Il tempo supplementare dovrebbe consentire di individuare una soluzione condivisa — ha spiegato la portavoce della Commissione — capace di garantire la sicurezza del trasporto merci senza compromettere la fluidità del traffico ferroviario europeo».