Ieri mattina, la stazione di Arpaia ha ospitato una manifestazione che ha visto la partecipazione di cittadini, associazioni e amministratori locali, uniti nel protestare contro l’ennesimo rinvio della riapertura della linea ferroviaria Benevento‑Napoli via Valle Caudina, gestita da EAV e chiusa da anni.
Secondo una recente comunicazione di EAV, i lavori termineranno a giugno 2026, con la ripresa del servizio prevista non prima del 2027, dopo i controlli di sicurezza ANSFISA.
Il territorio della Valle Caudina è in una fase di rinascita, grazie alla riqualificazione dei borghi e all’attivismo di cittadini e imprenditori che promuovono iniziative turistiche e culturali.
Tuttavia, l’assenza di un collegamento ferroviario con Napoli e Caserta frena fortemente questo slancio, compromettendo le possibilità di sviluppo turistico, economico e sociale.
Il disagio si ripercuote soprattutto su lavoratori e studenti, che ogni giorno affrontano difficoltà enormi per raggiungere scuole, università e posti di lavoro.
Durante la manifestazione, diverse figure del territorio hanno espresso delusione e rabbia:
- Franco Napoletano ha evidenziato come la mancanza del treno ostacoli la valorizzazione di beni culturali e paesaggistici come l’Appia e l’Acquedotto Carolino.
- Francesco Casale (Pro Loco Valle Caudina) ha denunciato le promesse disattese e la scarsa presenza delle istituzioni locali alla protesta.
- Filomena Carofano (Cervinara) ha sottolineato l’urgenza di contrastare lo spopolamento accelerando la riapertura della linea.
- Pasquale Luca Nacca (Insieme per Avellino) ha annunciato impegno concreto con raccolte firme e incontri ufficiali.
- Noé Mollica (Associazione Terramia) ha parlato delle difficoltà degli studenti universitari, costretti a sacrifici o spese elevate per l’istruzione.
- Augusto Genovese (Comitato Pendolari Valle Caudina) ha espresso scetticismo sulla data del 2027, criticando la gestione EAV.
In sintesi, la conferma del rinvio al 2027 per la riapertura della linea Benevento‑Napoli via Valle Caudina ha scatenato un ampio malcontento.
Il blocco dei lavori ostacola iniziative di valorizzazione territoriale e la possibilità di sviluppo economico e sociale, già avviate con progetti locali.
L’isolamento ferroviario penalizza fortemente lavoratori e studenti, mettendo a rischio futuro, crescita e diritto allo studio.
Le associazioni e i rappresentanti del territorio hanno promesso di continuare a mobilitarsi con iniziative concrete finché non si otterrà una data certa e vicina per il ripristino del servizio.