Ci vorrà ancora un po' di pazienza per poter viaggiare sul nuovissimo TGV-M. Inizialmente previsto per la fine del 2023 o l'inizio del 2024, poi rinviato al secondo semestre dell'anno, e successivamente all'inverno, il debutto del nuovo orgoglio di SNCF Voyageurs avverrà infine all'inizio del 2026.

"I primi servizi commerciali sono programmati per l'inizio del 2026, ovvero nove anni dopo l'ordine.

Il piano di consegna prevede l'arrivo di 12 treni all'anno a partire dal 2026, con l'obiettivo di arrivare a 15 treni nel 2027/2028 e 18 treni nel 2028", ha spiegato il sindacato Sud-Rail in un volantino datato 1° febbraio.

Quando interpellata, SNCF Voyageurs non ha considerato questa tempistica come un ulteriore ritardo. Solo pochi giorni fa, infatti, l'operatore dichiarava che i primi esemplari del TGV M erano attesi "alla fine del 2025 o all'inizio del 2026", ossia quasi alla scadenza finale comunicata.

Tuttavia, considerando la crescente domanda di capacità e l'entusiasmo per il treno, l'operatore nutriva la speranza di far circolare le prime unità sulla tratta Sud-Est già quest'inverno, durante le vacanze di Natale.

Portare a termine i test su un milione di chilometri

La direzione di SNCF Voyageurs sottolinea a Sud-Rail che i problemi tecnici riscontrati (in particolare il modulo della batteria elettrica e le vibrazioni in cabina) sono stati risolti. Sud-Rail, al contrario, afferma che "secondo i feedback che abbiamo ricevuto, purtroppo non tutto sembra essere risolto", citando "l'usura prematura del piano di rotolamento".

L'obiettivo di Alstom e del vettore è completare i test di affidabilità su un milione di chilometri prima dell'entrata in servizio commerciale, utilizzando anche treni appositamente modificati per portare avanti i test. Sembrerebbe che questi test stiano richiedendo più tempo del previsto.

Interpellata, Alstom ha dichiarato che il programma non ha subito modifiche, sottolineando l'importanza dei test, ma anche il peso amministrativo delle pratiche relative alla certificazione europea.

Questo obiettivo del milione di chilometri è stato sempre messo in evidenza sia dall'operatore che dal costruttore per evitare qualsiasi inconveniente all'avvio del servizio.

Un obiettivo simile aveva infatti l'intento di evitare un fiasco come quello verificatosi con i nuovi treni ad alta velocità di Talgo in Spagna, che hanno continuato a presentare guasti fin dal loro lancio, generando uno scandalo politico.

Non bisogna nemmeno dimenticare che questo TGV-M è un progetto che parte da zero. "Siamo partiti da un foglio bianco", ricorda Jean-Baptiste Eymeoud, ex-presidente di Alstom Francia.

"Ci sono quindi dei rischi legati alla produzione, è normale per un progetto di questo tipo, così come le difficoltà di alcuni fornitori di componenti, il contesto geopolitico e la crisi del covid".

115 treni ordinati

Ricordiamo che SNCF Voyageurs ha ordinato e finanziato interamente 115 treni TGV-M per un totale di 3,5 miliardi di euro. Quindici di questi treni saranno destinati al mercato italiano.

Questo nuovo treno è fondamentale per l'operatore, in quanto ha una maggiore capacità e modularità rispetto ai treni InOui attualmente in circolazione. Un treno TGV-M è composto da 9 elementi, uno in più rispetto ai treni tradizionali, e offre circa un centinaio di posti in più (740 sedili).

Con una riduzione del 30% dei costi di manutenzione e la possibilità di percorrere 540.000 chilometri all'anno contro i 450.000 chilometri per gli InOui, la redditività prevista dalla SNCF è notevole.

Inoltre, sarà possibile adattare il numero di vetture per treno e modificare liberamente gli spazi interni. Una vettura di prima classe, ad esempio, potrà essere trasformata in seconda classe o si potranno rimuovere i sedili per creare aree per biciclette o bagagli.

In ogni caso, nonostante questo calendario flessibile, SNCF Voyageurs conferma che "supererà le 115 unità" ordinate, a testimonianza della sua assoluta fiducia in questo nuovo TGV.