Era stato accolto con entusiasmo dalla stampa britannica e tedesca, ma non ha trovato radici solide sul territorio.

Il treno internazionale Trieste (Villa Opicina)-Rijeka, noto anche come “il treno dei tre popoli”, non verrà riproposto nel 2025. La decisione, comunicata ufficialmente dal segretariato del CEI e relativa al progetto europeo ‘SUSTANCE EU Interreg’, colpisce in particolare il Friuli Venezia Giulia, la Slovenia e il Quarnero croato, ovvero le tre regioni direttamente coinvolte dal collegamento ferroviario.

Il servizio, annunciato nell’estate 2024 e pensato per unire Trieste, Villa Opicina, Sesana, Lubiana e infine Rijeka, ha incontrato fin da subito difficoltà operative che ne hanno limitato la crescita.

La Slovenia ha giustificato la sospensione con “importanti lavori infrastrutturali” sulle proprie linee ferroviarie, sebbene i collegamenti quotidiani Lubiana–Rijeka e Sesana–Villa Opicina restino regolarmente attivi per tutta l'estate.

Friuli Venezia Giulia: un’occasione persa

Per Trieste e il Friuli Venezia Giulia la cancellazione rappresenta una perdita potenziale più che reale: il servizio era rimasto praticamente invisibile.

Nessuna informazione presso la stazione centrale di Trieste, nessuna possibilità di acquisto online dei biglietti, nessuna campagna di promozione turistica da parte delle istituzioni locali o Trenitalia, che non operava direttamente il treno.

Anche Villa Opicina, da cui il convoglio realmente partiva, non offriva né indicazioni né promozioni, rendendo il servizio sconosciuto ai più.

Un collegamento internazionale che parte da una stazione periferica, difficilmente raggiungibile senza taxi o autobus locali, non poteva competere con le abitudini consolidate dei viaggiatori.

Slovenia: nodo tecnico e normativo

Il tratto sloveno si è rivelato il vero punto critico del progetto. I problemi principali riguardano la compatibilità tra i sistemi di segnalamento sloveni e italiani, che impediscono ai convogli sloveni di raggiungere la stazione principale di Trieste. Fino a quando queste questioni tecniche e regolamentari non saranno risolte, Villa Opicina rimarrà, di fatto, l’unico punto di accesso ferroviario transfrontaliero operativo, ma insufficiente a garantire un servizio competitivo.

Croazia: entusiasmo spento sul nascere

Sul versante croato, il collegamento aveva suscitato interesse, anche grazie al rapido tempo di percorrenza – due ore tra Trieste e Fiume – rispetto alle cinque ore degli anni ’80. Tuttavia, anche qui, la mancata integrazione dei sistemi di vendita dei biglietti (che obbligava a comprare due titoli di viaggio separati, spesso in contanti) ha scoraggiato molti turisti e potenziali utenti.

Il treno Trieste-Rijeka, almeno per ora, si ferma qui: un’idea affascinante, naufragata nei confini – non solo geografici – tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Quarnero.

Fonte Triesteallnews